Regione senza soldi, anche l’Inps presenta il conto e si apre un altro buco da 96 milioni

Non basta il disavanzo acclarato da 7 miliardi di euro ne il nuovo buco da 400 milioni scoperto in estate. Non bastano i conti bloccati in attesa dell’udienza del 13 dicembre davanti alla magistratura contabile,. Anche l’Inps batte cassa alla Regione.

Tra i debiti fuori bilancio che il governo Musumeci ha inserito in un disegno di legge trasmesso all’Ars e all’esame della commissione Bilancio, c’è una voce pari a 96 milioni di euro: li chiede l’Istituto di previdenza per obbligazioni non versate dalla Regione.

A rivelare l’ammontare del debito con l’Inps è stato il deputato Giovanni Di Mauro, intervenendo in aula durante il dibattito sulla situazione finanziaria della Regione. Ma che ci fossero diversi debiti fuori bilancio era cosa nota già da tempo ed anche il Presidente Miccichè, in più di una occasione, aveva sottolineato questo aspetto.

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Un dibattito, quello d’aula, che mostra tensioni fra governo e Parlamento non solo per la durata di quella che per il governo doveva essere una formalità. Il dibattito nel Parlamento siciliano, infatti, è durato quasi 5 ore, parlando sempre e solo della situazione finanziaria della Regione e non sono mancate accuse, momenti di tensione, dichiarazioni ben sopra le righe.

A Musumeci che  ha parlato di ‘veleno contro il governo’ bollando come ‘spettacolo indecoroso’ le osservazioni dal pulpito fatte dal M5s e Pd con i dem che hanno persino chiesto le dimissioni del governatore, Micciche’ ha risposto: “Mi sembra di avere assistito a un dibattito sulle finanza della Regione; è prassi di questa presidenza lasciare la parola, con garbo, a chi interviene in aula e sarei intervenuto davanti a fatti di maleducazione o a interventi fuori tema, ma non mi risulta che ciò sia accaduto”.

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“Fino ad oggi credo di avere garantito lo svolgimento imparziale di quest’aula e continuerò a fare cosi” ha aggiunto Micciche’, replicando a Musumeci, che poco prima lo aveva invitato a “scindere il suo ruolo di garante delle parti
da quello di coordinatore del suo partito”.

“Sono ‘irricattabile’ anche io – ha avvertito il Presidente dell’Assemblea rivolgendosi al presidente della Regione – Il mio compito è quello di essere garante e non di favorire la maggioranza, che in tutti i Parlamenti si difende da sola”.

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