E’ una agonia senza fine quella dei conti regionali siciliani. Nonostante la parifica del bilancio 2019 della Regione pronunciata meno di un mese fa, sia pure con prescrizioni, l’odissea dei conti non è terminata

Tornano in discussione i conti della regione del 2019

La parifica dei conti 2019, infatti, metteva le basi per una correzione delle irregolarità nei bilanci a seguire. pagando le conseguenze degli errori precedenti (dovuti a situazioni contingenti sui conti ed a scelte obbligate secondo l’amministrazione), metteva la Sicilia in condizione di andare avanti con l’accordo per il ripiano

Un percorso lungo e complesso che doveva passare dalla sistemazione dei bilanci 2020 e 2021 con il recupero degli accantonamenti.

Ma la ‘magnanimità’ della Corte dei Conti della Sicilia si infrange contro il controllo romano che si conclude con un nuovo ricordo d’appello.

Regione citata in appello per irregolarità nei conti

Irregolarità nel rendiconto generale del 2019 della Regione Siciliana. Con questa motivazione il procuratore generale della Corte dei Conti, Pino Zingale, ha citato, adesso, la Regione siciliana davanti le sezioni riunite in speciale composizione, a Roma. L’atto di citazione è stato notificato al presidente Nello Musumeci, all’assessore al Bilancio Gaetano Armao, al presidente dell’assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè.

I tre vertici delle istituzioni siciliane dovranno comparire davanti alle sezioni riunite all’udienza per la trattazione del ricorso. Lo scorso 18 giugno, In occasione del giudizio di parifica, i giudici contabili avevano rilevato irregolarità sul conto economico e sullo stato patrimoniale, per via del ‘mancato accantonamento di 315 milioni di euro del fondo contenzioso. Rilevata anche la mancanza di 102 milioni nel fondo rischi.

Un buco da  417 milioni

Vengono a mancare nei conti, in base all’atto di citazione, 417 milioni di euro sul rendiconto generale del 2019 con tutti gli effetti a cascata sul piano triennale e dunque fino all’esercizio finanziaria 2021 attualmente in corso. Un’altra tegola sui già complessi conti della Regione e un alto stop nel percorso di ripiano che quasi certamente si trasformerà nell’ennesimo piano di tagli

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