Tagli su tagli al così detto collegato alla finanziaria regionale, l’ultimo documento che doveva completare il percorso della finanziaria 2019 del governo Musumeci, arenato da mesi e che alla ripresa dei lavori è stato oggetto di scontri e tensioni.

Oggi, dopo l’ennesima guerra fra maggioranza e opposizione, arriva l’ultima versione ‘ridotta’ con tagli alle spese e anche alle scelte. Con la nuova riscrittura scende a 25 il numero degli articoli del “collegato” che contiene, adesso, perlopiù norme regolamentari.

La sforbiciata si è resa necessaria per l’impossibilità di coprire finanziariamente tutte le norme del vecchio testo, sarebbero serviti circa 40 milioni di euro. Già Miccichè aveva annunciato che alla fine l’intera manovrina sarebbe valsa 20 milioni di euro o poco meno

Il ddl è all’esame della commissione Lavoro dell’Ars da dove ieri sono partite le nuove bordate, le ultime in ordine di tempo; sul testo incombono però 62 sub-emendamenti. L’ipotesi è di trovare un accordo per votare il testo base, in questo caso cadrebbero i sub-emendamenti.

Ma dopo il botta e risposta Sammnartino Aricò, ieri sera dal Pd sono arrivate altre bordate all’indirizzo del governo

 “Vorremmo le scuse del governo e del centrodestra per questa scellerata conduzione della sessione di bilancio” ha detto Anthony Barbagallo parlamentare regionale del Partito democratico. “La frettolosa approvazione della legge di stabilità  a gennaio, senza un preventivo accordo con il governo nazionale sui trasferimenti, ha determinato una reazione a catena  le cui conseguenze cadranno sui siciliani. Ci aspettiamo un ritorno di responsabilità –  conclude Barbagallo –  a partire dalla riforma sui rifiuti che il parlamento dovrà approvare  per evitare che all’esame del parlamento arrivi una proposta di riforma che, più che migliorare, pasticci ulteriormente l’intero sistema”.
E non si sono risparmiati neanche dal Movimento 5 stelle “Non ci sono le coperture finanziarie per andare avanti con la riscrittura del collegato: lo abbiamo appreso attraverso una nota inviata dallo stesso presidente Musumeci” hanno detto  Giovanni Di Caro, Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino, deputati appartenenti alla commissione Cultura, formazione e lavoro.

“Cittadini e lavoratori – sostengono – sono stati chiaramente ingannati. Affermiamo da luglio che mancano i soldi per coprire tutti gli articoli del ‘collegato’ della V commissione. L’ipotesi di far lavorare l’Ars durante le ferie estive era finta. La verità è che ci siamo trovati tutti dentro a un grande, reiterato gioco dell’oca fatto di collegati, poi di collegati ai collegati e poi di maxi-emendamenti catapultati nelle commissioni per un’approvazione impossibile, visto che mancano le risorse”.

“L’assessore Armao – aggiungono – ha sempre detto che andava tutto bene e che si poteva procedere con i lavori delle commissioni. Adesso venga direttamente in Aula a riferire sullo stato di salute dei conti della Regione, è indispensabile e urgente un’operazione-verità per capire di quali risorse effettive possiamo disporre”.

Articoli correlati