Via libera dalla commissione Europea alla riprogrammazione dei fondi europei del Por Sicilia 2014-20 proposta dalla Regione Siciliana. L’approvazione della riprogrammazione avviene in seguito alle misure correttive, approvate sia dalla giunta regionale sia dalle competenti commissioni dell’Ars e sottoposte lo scorso luglio al Comitato di sorveglianza. “Rappresenta – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – un passaggio importante, non scontato, che testimonia la bontà del lavoro svolto. Questo ci fa ben sperare nella possibilità di avere concorso in modo determinante alla riduzione dell’area di rischio di perdita delle risorse stimate in oltre un miliardo all’atto del mio insediamento”.

In ballo 1,8 miliardi di euro

Oltre alle previsioni di spesa formulate dai dipartimenti per oltre un miliardo di euro, è prevista una manovra correttiva da oltre 800 milioni di euro. Operazione che da un lato risponde alla necessità mettere in sicurezza i fondi a rischio utilizzando al meglio le risorse non impiegate nel poco tempo rimasto. Dall’altro è orientata a inserire alcune misure correttive di compensazione in favore di cittadini e imprese, per dare risposte strategiche al territorio. L’intervento proposto e approvato è frutto di una serrata cooperazione con il ministro delle Politiche europee, Raffaele Fitto, i suoi uffici e la commissione Europea.

I segnali erano stati già avvertiti

D’altronde i segnali erano stati incoraggianti ed a dirlo era stato proprio il presidente della Regione Renato Schifani riguardo alla riprogrammazione della spesa dei fondi europei per la Sicilia. Si era fatto un gran parlare di questa manovra e della possibilità che la Sicilia potesse perdere risorse perché in ritardo nella spesa. Il governatore siciliano però già neri giorni sorsi aveva lanciato delle buone notizie che rimbalzavano dalla commissione Europea. Lo ha fatto durante la cerimonia di inaugurazione del Palermo Marina Yachting. Schifani parlò di “notizie incoraggianti da Bruxelles”.

Da rendicontare entro fine anno

Si tratta di quelle risorse che rislagono al Po Fesr 2014-2020 che andrebbero spese inderogabilmente entro il 31 dicembre prossimo. Si tratta di rendicontare 1,8 miliardi di euro ed oggettivamente da qui alla fine dell’anno apparirebbe un obiettivo impossibile: “Non lasceremo preziose risorse comunitarie per strada”, aveva però assicurato Schifani.

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