Parte l’iter per la predisposizione del bilancio di previsione della Regione siciliana per il 2020. Mentre ancora l’Ars litiga sul maxi emendamento sostitutivo dei collegati 3 e 4 alla finanziaria 2019 che di fatto non è mai stata completata nonostante l’anno volga ormai al termine, si comincia a discutere di nuovo anno. E così deve essere se si vuole almeno tentare di evitare un altro anno di dibattiti solo su temi economico-finanziari con la paralisi delle attività dell’Ars.

Il tentativo dell’assessorato regionale all’Economia è quello di giungere ad un documento organico che possa arrivare alla discussione ed essere approvato dalle commissioni entro novembre e dall’Ars entro dicembre o gennaio al massimo evitando il ricorso all’esercizio provvisorio che ad inizio anno non si è riusciti ad evitare e magari evitando anche la frammentazione in un nugolo di leggi collegate come accaduto nel 2019.

E’ stata,  dunque, pubblicata la Circolare dell’assessorato regionale all’economia relativa a “Bilancio di previsione per il triennio 2020-2022 e disegno di legge di stabilità regionale”, firmata dal Vicepresidente ed assessore all’Economia, Gaetano Armao e dal Ragioniere generale, Giovanni Bologna.

L’Assessorato dell’Economia, nella costruzione dei documenti finanziari 2020-22, adotterà quest’anno un metodo nuovo. Ed infatti, pur partendo dal dato della spesa storica per ogni rubrica, si dovrà tener conto dei risparmi scaturenti dalla razionalizzazione, riqualificazione e revisione della spesa pubblica regionale e che si possono conseguire sulla definizione degli stanziamenti e sulle singole voci di bilancio.

Ciò in linea con i più recenti orientamenti della Corte dei conti sull’importanza della programmazione nel suo aspetto dinamico e pluralistico in un’ottica di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa.

Di fatto bisogna tener conto del nuovo buco emerso in pieno agosto, della revisione dei bilanci degli ultimi 30 anni fatta dagli uffici per effetto delle novità di legislazione contabile e della situazione senza precedenti determinatasi per questi motivi e che ha portato a far slittare l’udienza di parifica di bilancio da parte della Corte dei Conti solitamente tenuta a fine giugno o massimo ai primi di luglio e non ancora convocata.

Dunque sarà un nuovo anno di tagli e risparmi nella speranza che non sia anche di lacrime e sangue come avviene ormai da troppo tempo in una Sicilia sovra indebitata e sovresposta.

Entro il mese di settembre si svolgeranno quindi incontri bilaterali tra i vertici dei singoli rami di amministrazione e quelli dell’Assessorato dell’Economia per verificare le misure sulla razionalizzazione della spesa da recepire nella proposta di bilancio da sottoporre definitivamente alla Giunta.

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