Il governo nazionale impone la spending review alle regioni. In arrivo tagli, obbligo del pareggio di bilancio, e impossibilità di aumentare le tasse regionali. Sono gli enormi scogli che le amministrazioni regionali dovranno superare prima di varare le manovre per l’anno 2016.

E’ il principale motivo per cui molte regioni, tra cui la Sicilia, non hanno ancora approvato la legge Finanziaria e sono costrette all’esercizio provvisorio.

La spending review voluta dal governo nazionale prevede 4,2 miliardi di tagli. Sono diversi i capitoli di spesa coinvolti, il più consistente è quello della sanità: ben 3 miliardi: dai 115 iniziali, una nno fa si era passati a 113 e quest’anno dimunisce ulteriormente a 111.

Le regioni saranno costrette al pareggio di bilancio che si dovrà ottenere senza ricorrere all’aumento delle tasse. La Sicilia, in quanto regione sottoposta al piano di rientro dai disavanzia della sanità, potrebbe, per legge, ancora ricorrere alla leva fiscale ma le tasse regionali nell’Isola hanno raggiunto la soglia massima consentita. L’unica arma nelle mani della nostra regione per rispettare le condizioni dettate da Roma è quindi quella di ridurre la spesa pubblica. Cioè servizi in meno per i cittadini. Una situazione che potrebbe ancora una volta penalizzare soprattutto le classi sociali più deboli e aumentare il dislivello sociale tra una minoranza ancora più esigua di ricchi e la maggioranza di poveri.

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