Il consiglio di giustizia amministrativa ha respinto il ricorso della Regione Siciliana che chiedeva la revisione sulla nomina a dirigente di Valentina Caminneci, che aveva regolarmente vinto un concorso pubblico per la copertura di 70 posti di dirigente tecnico archeologo. Ma è stata inquadrata dalla Regione come funzionario di categoria D, con applicazione del trattamento economico corrispondente, in quanto, a dire dell’amministrazione, i vincitori del concorso non avrebbero potuto essere inquadrati nella terza fascia dirigenziale prevista della legge regionale.

Lunga battaglia iniziata nel 2005

L’impiegata vittima ha iniziato una lunga battaglia nel 2005 con un ricorso straordinario al presidente della Regione: la donna impugnava il provvedimento di nomina chiedendone l’annullamento, nella parte in cui la Regione non l’aveva inquadrata nei dirigenti di terza fascia.

Il Cga nel dicembre del 2007, si esprimeva favorevolmente ritenendo che il corretto inquadramento della signora “non poteva che essere proprio quello di dirigente di terza fascia”. A novembre del 2011, il presidente della Regione respingeva il ricorso straordinario richiamando una che, lo autorizzava a decidere in maniera difforme al parere del Cga. Nel 2012 l’agrigentina, assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, contestava la decisione, Il Cga sollevava la questione di legittimità costituzionale.

Cosa ha dichiarato la Consulta

La Consulta ha dichiarato incostituzionale l’articolo 9 sulle norme di attuazione dello statuto speciale delle Regione Siciliana in contrasto con gli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 24 (diritto di difesa) della Costituzione. Così il Cga ha accolto l’appello. La Regione anziché eseguire la sentenza l’ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione siciliana ha invece richiesto al Cga un riesame del parere espresso in precedenza sulla vicenda in esame.

Richiesta inammissibile

Una richiesta inammissibile secondo i legali e anche secondo i giudici di appello. La Regione siciliana dovrà procedere all’inquadramento della donna tra i dirigenti.