Si è tenuto ieri a Palermo un incontro, convocato dall’Assessore Regionale alla Famiglia, Nuccia Albano , con i rappresentanti di Anci Sicilia ed il neocostituito Osservatorio regionale sugli Appalti e sugli Accreditamenti, composto dalle articolazioni regionali di: Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat CislL, Uil Fpl, Uiltus e da Agci – Imprese sociali, Confcooperativa– Federsolidarietà e Legacoop sociali.
L’incontro
L’oggetto dell’incontro era la rivisitazione delle rette e tariffe dei servizi socioassistenziali alla luce dell’aumento del costo del lavoro, sancito dal rinnovo del Ccnl dei lavoratori delle cooperative sociali e loro consorzi.
La riunione seguiva precedenti incontri, nel corso dei quali i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori e delle centrali cooperative avevano posto l’urgenza di rivedere i prezzi dei servizi socioassistenziali erogati in Sicilia, per conto di istituzioni regionali, enti locali e distretti sociosanitari.
L’urgenza è data dal fatto che gli aumenti del costo del lavoro sono, già scattati a febbraio 2024, avranno un ulteriore balzo in avanti a ottobre 2024 e proseguiranno nel 2025 e 2026.
Le Centrali Cooperative hanno espresso, nel corso della riunione del 9 luglio scorso, grande preoccupazione per la tenuta delle tantissime cooperative sociali, che oggi, in Sicilia, garantiscono l’erogazione dei servizi a migliaia di soggetti fragili, che, altrimenti verrebbero abbandonati a sé stessi.
La risposta dell’Anci
ha sottolineato quanto sia urgente l’adeguamento di tutte le rette relativi ai servizi socioassistenziali ai sistemi tariffari contrattuali vigenti e come, dalla tenuta finanziaria dei comuni, dipenda anche la possibilità di sostenere i servizi stessi a favore dei soggetti fragili delle proprie comunità. Considerata l’entità dei fondi oggi previsti, i Comuni fanno già fatica a coprire l’attuale livello di spesa e rischiano, ad ogni passo, il disequilibrio finanziario.
Inoltre, i convenuti hanno condiviso la necessità di trovare soluzioni, che possano rendere più sostenibile il sistema Welfare siciliano, in considerazione dell’aumento esponenziale delle fragilità in tutte le comunità siciliane, ma anche del fisiologico incremento dei costi relativi a tutti i fattori di produzione, a partire da quello del costo del lavoro. Lo stesso incide, in funzione dei diversi servizi erogati, tra il 70% ed il 98% del costo complessivo del servizio.
Al termine, i partecipanti hanno salutato con favore l’impegno assunto dall’Assessorato Regionale alla Famiglia a portare in giunta di Governo la tematica dell’adeguamento delle tariffe, ma anche di proporre possibili soluzioni, con l’obiettivo di dare adeguate risposte, almeno per l’anno in corso, già nella cosiddetta finanziaria di luglio.
L’Osservatorio ha, infine, espresso la massima disponibilità alla collaborazione ad accelerare il processo, fornendo ogni elemento utile, ma anche a sostenere l’iniziativa dell’assessore sia in sede ARS che in sede governativa, nella piena consapevolezza che il sistema welfare Sicilia rischia il tracollo con la conseguente perdita di un pezzo significativo dell’economia siciliana e scongiurando, così, che decine di migliaia di posti di lavoro possano essere messi a rischio.
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