L’organizzazione che gestiva il traffico di migranti via mare e via terra e anche attraverso falsi ricongiungimenti familiari e documentazione contraffatta, aveva anche altre fiorenti attività

Oltre al traffico di droga rilevante è il traffico di denaro che veniva ripulito girando per il mondo e c’è perfino il sospetto che una parte finisse in altre attività illecite, potrebbe perfino aver finanziato il terrorismo anche se non c’è certezza.

Durante l’indagine delle squadre mobili di Palermo e Agrigento insieme al servizio centrale operativo della Polizia che ha portato questa mattina a 38 fermi sono stati individuati ingenti flussi di denaro, provento del traffico di migranti che venivano riciclati attraverso una centrale delle transazioni finanziarie effettuate tramite il sistema arabo, la  “hawala”.

Il fulcro di queste attività economico finanziarie era un esercizio commerciale di Roma, dove, lo scorso 13 giugno, sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre ad un libro mastro, riportante nominativi di cittadini stranieri ed utenze di riferimento.

Proprio il libro mastro potrebbe dare una svolta all’inchiesta

Leggi anche

Uccisi per rubargli gli organi, così finisce chi non può pagare il riscatto