Un rider palermitano di 23 anni è stato aggredito in via Olio di Lino, nel quartiere palermitano di Borgo Molara. La vicenda risale alla serata di ieri quando se l’è vista brutta il giovane, che lavora per una nota impresa palermitana del settore food. Il 23enne ha raccontato la sua disavventura avvenuta dopo aver rischiato essere travolto da un’auto in corsa.
“Il conducente mi ha minacciato, si è avvicinato con fare aggressivo e stava anche per darmi una testata”, racconta il rider a MonrealeSi.it, che riporta la notizia. Il giovane fattorino, ancora sotto shock si è presentato alla Squadra Mobile di Palermo per denunciare l’accaduto e fornire anche il numero di targa dell’auto guidata dall’aggressore. Per fortuna il giovane ora sta bene, solo un grosso spavento ma difficilmente dimenticherà la brutta avventura.
La vicenda si è consumata ieri sera in via Olio di Lino. Il giovane rider era impegnato in una consegna nelle vicinanze a bordo del proprio scooter. Mentre stava per arrivare a destinazione però è avvenuto l’inaspettato. La strada è buia. Arriva un’auto in corsa che rischia di travolgerlo. “Ti lassu mortu n’terra”, urla l’autista al giovane. Poi gli animi si accendono, fino a che l’uomo alla guida dell’auto scende dall’auto cercando di colpire il malcapitato fattorino, che per fortuna, riesce a fuggire.
Tante le aggressioni a rider a Palermo. Ad ottobre un rider palermitano è stato aggredito ieri da una banda di minorenni all’interno del cento commerciale Forum di Palermo, in via Pecoraino. Per l’uomo sono state necessarie le cure dell’ospedale dopo essere stato vittima di un accerchiamento da parte di una “baby gang” che ha preso di mira il fattorino a bordo di uno scooter, colpito con calci, pugni e un fitto lancio di pietre. Gaetano Santoro, questo il nome della vittima dell’aggressione, è stato salvato dall’intervento della squadra che si occupa della sicurezza all’interno del centro commerciale di Brancaccio, i vigilantes hanno dovuto faticare non poco per allontanare la banda di piccoli delinquenti.
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