“C’è un ritardo strutturale in tutti i settori e una qualità del governo pessimo. Una signora con tumore che attende 8 mesi per un esame istologico. E’ il momento che Schifani vada a casa”. Parole dure quelle Davide Faraone, deputato siciliano e capogruppo di Italia Viva alla Camera, durante la terza tappa del ciclo di incontri “Finì a Schifani” nei locale del Campus Palermo in via dei Benedettini.

Al centro della discussione, temi cruciali come sanità, infrastrutture, gestione dei rifiuti e amministrazioni delle province. Accanto Faraone, presente anche la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, che ha ribadito la necessità di un cambiamento nella guida della Regione.

Sanità al collasso: “8 mesi di ritardo per un esame”

Uno dei punti più critici evidenziati durante l’incontro è stato lo stato della sanità siciliana, con episodi allarmanti che testimoniano inefficienza e negligenza. “Una signora che sta 8 mesi senza poter ottenere il risultato di un esame e nel frattempo il tumore diventa invasivo è il chiaro segnale che c’è una sanità pessima”, ha denunciato Faraone, sottolineando come la qualità dei servizi sanitari sia ormai in caduta libera.

Province commissariate e strade nel caos

Un altro aspetto contestato a Schifani riguarda la gestione delle province, che, secondo Italia Viva, sono state di fatto commissariate senza una chiara strategia di rilancio. “Si andrà a votare, ma non si sa perché: è sempre un punto interrogativo”, ha affermato Faraone, denunciando l’assenza di un vero piano di governance per gli enti locali.

Sotto accusa anche la gestione delle infrastrutture, con particolare riferimento all’autostrada Palermo-Catania, fondamentale per i collegamenti interni dell’Isola. “Ha commissariato l’autostrada e le deviazioni aumentano invece di ridursi”, ha attaccato Faraone, evidenziando come i lavori procedano a rilento e i disagi per gli automobilisti siano in costante aumento.

Rifiuti e fondi bloccati: l’immobilismo del governo

La questione ambientale è un altro nodo irrisolto. Italia Viva denuncia il mancato utilizzo dei fondi previsti per la gestione dei rifiuti: “I fondi del Piano di Azione per la difesa, rifiuti e resilienza non vengono investiti”, ha evidenziato Faraone, parlando di un ritardo strutturale in tutti i settori che sta paralizzando la Sicilia.

Un’emergenza democratica e politica

Secondo Italia Viva, il problema non è solo amministrativo ma anche democratico. Faraone denuncia una sistematica campagna di acquisizione di esponenti politici, che prima erano all’opposizione e poi sono passati nella maggioranza: “L’ultimo caso è quello di Cateno De Luca, ma prima Chinnici e ancora prima Armao”, ha affermato.

Anche all’Assemblea Regionale Siciliana, secondo Italia Viva, l’opposizione appare silenziosa e poco incisiva. “Il fatto che vengano distribuite risorse economiche costantemente a tutte le forze politiche fa sì che i provvedimenti del governo passino senza ostacoli, anche quelli peggiori”, ha denunciato Faraone. Un esempio su tutti: l’introduzione del reddito di povertà, che, secondo Italia Viva, non sarebbe un vero aiuto per i cittadini ma solo una misura assistenzialista inefficace, mentre nel frattempo “ogni deputato si è preso 1 milione a testa per arricchire le sue clientele”.

“E in più anche in assemblea regionale un opposizione silente- continua il neo eletto vicepresidente di Italia Viva – perché il fatto che vengano distribuite tre bende economiche costantemente a tutte le forze politiche e nel frattempo passano i provvedimenti del governo il reddito di povertà che non serve a nessuno, mentre ogni deputato si è preso 1 milione a testa per arricchire le sue clientele, è chiaro a tutti che la qualità del governo attuale è pessima”.