Palermo sommersa dai rifiuti. “Non vi è alcuna possibilità di rendere pulita la città attraverso un piano straordinario che non trovi nell’immediatezza un efficace piano ordinario di gestione della raccolta e dello spazzamento”. E’ quanto si legge in una nota di Rifondazione Comunista Palermo.

Cittadini esasperati, idea malsana dell’inceneritore a Bellolampo

E ancora: “L’appello a cittadini al giusto conferimento delle ultime ore inoltre, cozza con la riduzione degli orari di apertura dell’importantissimo Centro Comunale di Raccolta di via Nicoletti a Sferracavallo che solo nella giornata di ieri è ritornato ad offrire un servizio al 100%.
Tutta questa architettura sembra funzionale ad alimentare l’esasperazione dei/lle cittadin@ per propinare loro l’idea malsana dell’inceneritore a Bellolampo”.

Responsabilità ‘triple’ di Roberto Lagalla, no agli inceneritori

“Occorre smettere con la promozione degli inceneritori, tecnologia desueta e per la quale dovremmo pagare regolarmente una sanzione per le future immissioni di CO2 in atmosfera una volta attivati.
Le responsabilità di Roberto Lagalla sono triple – continua Ramon La Torre segretario cittadino di Rifondazione Comunista Palermo – oltre ad essere oggi sindaco della città metropolitana di Palermo, è stato ieri assessore dei governi regionali di Totò Cuffaro e Nello Musumeci, responsabili della disastrosa gestione della pianificazione della raccolta dei rifiuti in tutta l’isola.
Per anni la programmazione regionale si è accanita a proporre soluzioni vecchie e non finanziabili, che vedevano nelle discariche e negli inceneritori l’unica soluzione praticabile”.

Il piano straordinario del Comune per la pulizia della città

Sessanta giorni per ripulire le strade di Palermo: questa è la missione alla base del piano di pulizia straordinario redatto dal Comune. Una tabella di marcia concordata con le maestranze di Rap e Reset, al fine di ripristinare il decoro fra le strade della città. Progetto presentato il 12 settembre in piazza Bolivar, nel quartiere di Partanna-Mondello. Luogo dal quale sono iniziate le attività di pulizia. Un cronoprogramma che toccherà 25 aree, con oltre 4800 strade coinvolte, e che si chiuderà nel quartiere Monte di Pietà all’inizio di dicembre.

Rap lavora al piano d’emergenza

Troppi rifiuti presenti sulle strade di Palermo. La città rimane sporca, al netto di un piano di pulizia straordinario che si sta rivelando, sempre di più, una misura tampone più che una soluzione di lungo termine. Dopo l’incontro con i vertici dell’Amministrazione Comunale, l’azienda Rap sta lavorando alla sottoscrizione di un piano d’emergenza. Documento strategico chiesto dal sindaco Roberto Lagalla e necessario a gettare il cuore oltre l’ostacolo rispetto alle difficoltà tecniche e alle carenze di personale vissute dall’azienda di piazzetta Cairoli.

Il confronto con i sindacati

Problemi, quelli relativi all’organico della partecipata del Comune, noti da tempo. Difficoltà a cui si sono sommati alcuni disservizi registrati nelle ultime settimane. Fra questi i picchi di guasti registrati ai compattatori, con l’impossibilità di reperire in maniera rapida delle pale meccaniche esterne. Criticità che hanno causato dei ritardi rispetto ai tempi di recupero dei rifiuti tradizionali. Una situazione per la quale l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso ha annunciato l’avvio delle procedure per la redazione del piano straordinario. Atto che dovrebbe essere presentato oggi ai sindacati.

Nel futuro di Bellolampo c’è il termovalorizzatore

Termovalorizzatore: una parola rievocata durante tutto l’arco della campagna elettorale appena conclusa. Uno dei cavalli di battaglia del centrodestra, sia a livello nazionale che regionale: Renato Schifani ne ha parlato, Matteo Salvini lo ha evocato, persino Roberto Lagalla si è detto “personalmente non contrario”. Una comunione d’intenti che unisce Roma, la Regione e il Comune di Palermo. Congiunzione astrale che trova sostegno anche nella bozza di piano industriale su cui sta lavorando Rap. La società partecipata del Comune di Palermo ha inserito la struttura all’interno delle priorità per il triennio 23-25.

La bozza di piano industriale: c’è il termovalorizzatore

Progetti che vanno dall’incremento della raccolta differenziata al 65%, alla riduzione progressiva dei conferimenti di indifferenziato, passando per lo sviluppo tecnologico dell’impianto di Bellolampo. Ed è proprio in quest’ultima sezione che si colloca la parola chiave in termini di smaltimento dei rifiuti, ovvero termovalorizzatore. Termine che compare più precisamente a pagina 41 della bozza di piano industriale.
Un’opera, quella del termovalorizzatore WTE, sul quale sembrano esserci tutti gli ingredienti necessari.
Ma, ribadendo che si tratta di un documento provvisorio soggetto a possibili modifiche, anche radicali, un simile progetto dovrà comunque passare da una futura intesa con l’Autorità d’Ambito, ovvero la SRR, che dovrà inserire l’opera all’interno di uno specifico piano strategico. L’impianto, qualora edificato, servirà le province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta, con una platea potenziale da 2,4 milioni di abitanti.
Al termovalorizzatore verrebbero conferiti i rifiuti residuali, a valle della raccolta differenziata, per un quantitativo non superiore al 35%. A tali quantità verranno aggiunti i sovvalli provenienti dalle piattaforme dedicate alla lavorazione delle frazioni secche. La potenzialità di smaltimento dell’impianto sarebbe di 350.000 tonnellate all’anno.

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