“Via i condoni presenti all’interno della riforma edilizia che oggi sbarca in aula. Se dovessero passare voteremo senza se e senza ma contro l’intera legge, che pure ha parecchie cose positive, non ultima la norma sulla certezza sui pagamenti dei professionisti cui teniamo tantissimo”. L’attacco è dei deputati del M5S all’Ars.

Riforma edilizia sotto accusa

Sotto accusa c’è la legge di riforma edilizia che oggi inizia il suo percorso a sala d’Ercole. 39 articoli fra cui tante norme condivise da tutti ma due in particolare agitano maggioranza e opposizione.

Si tratta di una norma contestata da tutte le opposizioni in blocco e di una seconda proposta, invece, dal pd, ma controversa per i 5 stelle.

Ma la norma più ‘calda’ è quella che prevede l’ammissibilità ad analisi delle pratiche di sanatoria edilizia presentate nei termini del condono del 2003 anche quando questi abusi siano stati realizzati in area di vincolo non assoluto.

Le richieste di condono che tornano in pista

Si tratta di pratiche neanche mai aperte proprio perché gli abusi ricadono in area vincolata. Ma la legge vuole diversificare le aree con vincoli assoluti da quelle con vincoli relativi come sono, ad esempio, i vincoli idrogeologici. Per queste pratiche la norma regionale stabilisce che debbano essere inserite fra quelle da analizzare e poi assegna u termine di 90 giorni alle sovrintendenze per esprimere un parere.

64mila pratiche pendenti

In ballo ci sono 64mila pratiche pendenti in Sicilia (su 92mila che furono presentate in base a quella legge), 21mila delle quali in provincia di Palermo, 12mila a Catania, 10mila a Messina, 6mila a Trapani e 4mila ad Agrigento e così via

L’opposizione sulle barricate

“Nella legge – dicono i parlamentari Giampiero Trizzino, Stefano Zito e Stefania Campo, componenti 5 stelle della commissione Ambiente di palazzo de Normanni – sono presenti due condoni: uno ordinario, che introduce la cosiddetta ‘sanatoria giurisprudenziale’ ed un altro straordinario che estende gli effetti del terzo condono, di berlusconiana memoria, alle aree a vincolo relativo, per intenderci quelle tutelate dal paesaggio o quelle a rischio idrogeologico. Deve essere chiaro a tutti: ogni tentativo di condono edilizio incontrerà un muro da parte nostra. L’abbiamo detto più volte, ma lo ripeteremo all’infinito: siamo disponibili a ragionare sul disegno di legge a condizione che non venga riproposta alcuna norma che preveda condoni”.

“L’aggressione al paesaggio – afferma il capogruppo Giovanni Di Caro – per noi non è contemplata. Qualsiasi tentativo in questo senso vedrà la più totale opposizione del M5S Sicilia e, siamo certi, anche delle associazioni ambientaliste e di tutti coloro che hanno a cuore la tutela dell’ambiente”.

Il governo difende la norma

Per il governo si tratta, però, di una norma di buonsenso visto che non c’è alcun nuovo condono ma solo vengono semplificate e velocizzate le procedure e si garantisce alle pratiche il diritto ad essere analizzate anche se molte saranno ugualmente bocciate

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