Nei comuni siciliani per vincere le elezioni amministrative basterà (o potrebbe bastare) il 40 per cento più uno dei voti validi al primo turno.

Passa all’Ars l’articolo 2 del ddl di riforma elettorale per gli enti locali in Sicilia che modifica il sistema di voto negli enti locali, ma la riforma che inizialmente aveva visto convergere Pd e Forza Italia si è trasformata in uno scontro.

L’articolo 2 del ddl, infatti, è stato approvato grazie ai soli voti della maggioranza: Pd, Sicilia Futura, Ncd, Udc, Socialisti e Sicilia Democratica.  Contrari gli esponenti di Forza Italia che fino all’ultimo avevano immaginato di trovare una sintesi con i democratici abbassando la soglia al 38 per cento.

L’accordo sembrava scontato dopo le sedute in commissione, ma l’intesa si sarebbe persa proprio nel tentativo di individuare una cifra che andasse bene a tutti nonostante l’invito del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, a trovare una convergenza ampia fra tutte le forze politiche che siedono a Sala d’Ercole.

Lo stesso capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, in aula aveva chiesto il rinvio della norma in commissione, ma la maggioranza ha fatto quadrato e la riforma ha ricevuto il disco verde: 38 a 34.

“Rimaniamo convinti che ai fini della semplificazione elettorale la soglia doveva essere al 35%, non abbiamo condiviso il 40% perché si tratta di uno sbarramento che in un sistema tripolare difficilmente potrà essere raggiunto. E’ stato al tempo stesso un errore comprimere la libertà dei sindaci bravi di potersi candidare per la terza volta. Auspichiamo, nel prosieguo della seduta, di apportare al testo ulteriori modifiche migliorative”, ha commentato Falcone.

Contrari da sempre all’abbassamento della soglia i parlamentari del M5S che fino all’ultimo hanno ribadito che la vittoria al primo turno di un candidato sindaco può essere tale solo se con il 5o per cento più uno dei consensi.

In casa Pd la proposta di mutuare la soglia dall’Italicum era stata avanzata per la prima volta in direzione dal catanese Luca Sammartino.  Soddisfatti il capogruppo ed il segretario regionale dem, rispettivamente Alice Anselmo e Fausto Raciti che parlano di voto “che conferma la bontà di una proposta che ha trovato ampia condivisione fra le diverse forze politiche. Ci auguriamo che l’esame della riforma possa proseguire con lo stesso clima”.

In aula, infatti, prosegue il dibattito per la deliberazione della riforma.

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