“Il mancato riassetto istituzionale ha creato l’attuale situazione di confusione e preparato il terreno per l’ennesimo schiaffo dallo Stato che chiede alle ex Province un contributo di solidarietà di 120 milioni proponendo di trasformare gli attuali commissari in commissari liquidatori”. Lo rilevano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil siciliane Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone.
“Ancora una volta – aggiungono- le inadempienze e la latitanza della classe politica regionale penalizzano i siciliani. Siamo al paradosso di essere stati la prima regione ad annunciare l’abolizione delle province eddi essere oggi l’unica a non avere attuato il riassetto istituzionale”.
I tre sindacalisti rilevano che “oggi non si capisce più che ruolo abbiano i commissari, che nominati tre anni fa per gestire l’ordinaria amministrazione, nell’attesa della trasformazione delle ex province in liberi consorzi e città metropolitane, si trovano adesso a gestire problematiche finanziarie e di gestione del personale non allineate al mandato originario ricevuto tre anni fa”. E aggiungono che “non aver concordato col Governo nazionale il riassetto delle ex province ha portato di fatto il mancato trasferimento di risorse da parte dello Stato e della Regione (quest’ultima ha stanziato nel bilancio 2016 poco meno di 20 milioni)”.
Pagliaro, Milazzo e Barone rilevano che “ il finanziamento di liberi consorzi e città metropolitane è fondamentale per garantire ai cittadini i servizi essenziali ai quali questi enti sono deputati”. Cgil, Cisl e Uil che in questi mesi non hanno perso occasione per dire al governo di sbrigarsi col riassetto istituzionale, anche ora chiedono “di intervenire per evitare che il sistema crolli come un castello di carta travolgendo cittadini e lavoratori”.
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