Bagarre in aula all’Ars sul disegno di legge di riforma del sistema termale in Sicilia. La deputata Lo Curto annuncia di voler procedere alla presentazione di un esposto in procura a causa di alcune presunte pressioni sul Parlamento siciliano.
La denuncia della deputata regionale
“Ci sono state pressioni vergognose nei confronti del Parlamento e del governo per bloccare il disegno di legge in materia di acque termali. Se questa legge non viene approvata io vado in Procura”. L’ha detto la capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto, intervenendo in aula.
Le replica di Miccichè, “Ars non si fa condizionare”
“La stimo, ma il suo intervento non mi è piaciuto – ha replicato subito il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè – Questo Parlamento non si fa condizionare dall’esterno e da nessuno”.
La Lo Curto a Casa Minutella
La vicenda della riforma del sistema termale siciliano è stata lanciata mediaticamente da Blogsicilia durante una puntata della sua produzione video talk Casa Minutella. Si tratta di “un disegno di legge estremamente tecnico ma dai risvolti politici importantissimi”. Ha detto Eleonora Lo Curto, prima firmataria del ddl. “Ritengo che sia un disegno di legge strategico per creare sviluppo, occupazione, lavoro e benessere”, spiega Lo Curto, che sottolinea come la riforma possa essere un puntello decisivo per creare “turismo di qualità in una visione d’insieme del territorio siciliano che, grazie a Dio, è ricco di ogni bene sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista archeologico ed enogastronomico”.
La legge di riforma del sistema termale in Sicilia, le regole da cambiare hanno 65 anni
La legge punta a creare un sistema del wellness in Sicilia, rinnovando le previsioni normative. In Sicilia, il settore termale è regolato, spiega la parlamentare centrista “da una vecchia legge mineraria la numero 54 del 1956”. Per Lo Curto, quindi, bisogna “innovare, nella direzione di creare una nuova cultura del benessere”. Per anni l’intero sistema era percepito come esclusivamente legato alla cura della salute. Il sistema era a carico del Sistema nazionale sanitario: “si potevano fare le cure termali con pochi soldi praticamente quasi a zero – diceva Lo Curto – adesso, tutto questo è crollato”.
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