L’Assemblea regionale siciliana si ricompatta all’improvviso e approva due riforme una delle quali con un inatteso voto all’unanimità, cosa che non accadeva da tempo e che in generale non accade quasi mai.

Approvata la legge sul turismo in Sicilia che introduce la figura dell’accompagnatore. Oltre alle guide turistiche i gruppi potranno avere proprio un accompagnatore non necessariamente formato come guida e che si occupa della logistica. Questo supera i problemi registrati in passato sull’abuso di professione di guida e regolamenta anche le attività che in passato hanno creato confusione.

Con circa 10.000 addetti e un fatturato di oltre 250 milioni di euro all’anno, poi, è stato affrontato anche il mondo delle cave. Sono questi i numeri del settore delle cave in Sicilia. Ora l’Assemblea Regionale siciliana ha approvato, con voto unanime, la riforma e riorganizzazione delle estrazioni con un occhio puntato all’ambiente ma tenendo conto degli interessi della categoria produttiva.
E la principale novità è che da ora in poi nessuna cava di materiale lapideo in Sicilia potrà più essere abbandonata al termine del ciclo estrattivo, come avviene finora.

La nuova legge

In base alla nuova legge, dovrà essere l’esercente e non più il Comune in cui ricade la cava, a procedere al recupero ambientale in corso d’opera, con spese a suo carico. Dove non è possibile effettuare il risanamento del territorio nel corso dell’attività estrattiva, come nel caso delle cave “a fossa”, l’impresa potrà svolgerlo alla fine del ciclo di sfruttamento, ma dovrà attivare una cauzione per l’intero importo dei lavori. Le amministrazioni potranno utilizzare le somme per completare il ripristino dei luoghi, in caso di inadempienza dei privati.

Schifani e Di Mauro “Svolta importante”

“Una svolta importante in un comparto significativo della nostra economia. Attraverso questa legge, il governo regionale si è mosso per coniugare la doverosa tutela dell’ambiente con una revisione organica del sistema. Un riordino fondamentale per un settore destinato a vivere una fase di espansione, grazie anche alle opere pubbliche che saranno avviate nei prossimi mesi in Sicilia, con l’impegno sinergico e congiunto di Stato e Regione” ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani commentando l’approvazione in Ars della legge che riorganizza il settore delle cave in Sicilia.

“Il governo Schifani – ha aggiunto l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro – ha portato avanti un lavoro intenso, insieme alla commissione legislativa dell’Assemblea regionale, per favorire il recupero ambientale. Finisce l’era delle cave abbandonate, che i comuni dovevano risanare: una cosa rivelatasi impossibile per gli enti locali, per la mancanza di risorse adeguate. L’idea di mettere a sistema un recupero organizzato che prevede la presentazione di un progetto esecutivo da parte delle aziende, approvato poi dal dipartimento, mette in condizione di operare seriamente il risanamento del territorio. La nuova norma consente, inoltre, l’adeguamento alle nuove tariffe, lo snellimento delle procedure e di fare chiarezza in termini di sanzioni”.

Le parole di Vitrano

“Un fatto, quello del voto unanime, che non si verifica spesso all’ARS – sottolineano il presidente della Commissione Attività Produttive Gaspare Vitrano e il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino, che sul tema avevano proposto un DDL – e che indica come questa normativa fosse voluta da tutti i i diversi soggetti interessati a questo settore, che in Sicilia conta circa 10.000 addetti e produce un fatturato di oltre 250 milioni di euro, contribuendo in modo significativo all’export nazionale ed internazionale della nostra Regione”.

Grazie alle norme approvate a Sala d’Ercole, chiunque chiederà una concessione per la coltivazione di un sito estrattivo dovrà assumere formalmente l’impegno, garantito da una fidejussione bancaria o da versamenti annuali collegati al canone di concessione, per il recupero ambientale del sito una volta terminato il ciclo produttivo.

“Niente più siti abbandonati – sottolineano ancora Vitrano e Pellegrino – come successo per centinaia di casi in Sicilia sfregiando il territorio e il paesaggio”.

Semplificazione normativa

La legge approvata porta una radicale semplificazione della normativa, oggi suddivida fra ben 4 leggi regionali, tenendo anche conto della più recente normativa nazionale contenuta nel cosiddetto “Codice dell’ambiente”.
“In questo modo – affermano i due parlamentari forzisti – rendiamo più snello il settore, dando allo stesso le adeguate tutele a chi opera in modo regolare e contrastando l’abusivismo che crea un doppio danno all’economia legale e ai siti interessati nei quali la coltivazione e l’estrazione avvengono in modo incontrollato”.
Anche in considerazione dell’attuale composizione del comparto estrattivo, la nuova legge ridisegna il sistema dei canoni, che potranno variare in funzione dell’area di cava e dei volumi estrattivi, a vantaggio delle piccole imprese e soprattutto collegando i costi all’effettiva produttività di un sito.

Un ultimo elemento non secondario è che la normativa non solo non ha un costo per le casse regionali, “ma anzi – spiegano Vitrano e Pellegrino – potrà determinare maggiori introiti per le casse pubbliche, visto che si contrasta l’abusivismo e si rilancia un settore economico che alimenta un importante indotto nei territori interessati”.

Giuffrida dal gruppo misto vota con la Dc

“Con l’approvazione del disegno di legge sul riordino della normativa dei materiali da cave diamo una risposta ad un comparto che, nonostante le difficoltà, continua a rappresentare una eccellenza siciliana. La normativa era ferma da oltre 40 anni ed era ora di intervenire, soprattutto alla luce della realizzazione di importanti e strategiche infrastrutture pubbliche e alla continua domanda di materiali lapidei di cava. Abbiamo deciso di votare favorevolmente – dice Salvatore Giuffrida – anche il disegno di legge sul turismo e lo spettacolo con il quale si autorizza l’introduzione della figura dell’accompagnatore turistico nel repertorio delle qualifiche della Regione, al fine di
consentire l’attivazione dei necessari corsi di formazione professionale per questa professionalità, nell’ambito della cosiddetta formazione regolamentata. Così facendo, riteniamo di poter dare delle risposte concrete ad un comparto strategico in Sicilia, terra dalla forte vocazione turistica”.

Il voto del Pd

“Il gruppo del Partito Democratico ha contribuito concretamente all’approvazione di un disegno di legge di grande importanza per un’attività economica fondamentale in Sicilia qual è quella estrattiva”. E’ il commento di Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars al voto finale dell’aula alla legge sul riordino della cave.

“Abbiamo finalmente varato – aggiungono Nello Dipasquale e Dario Safina componenti Pd della commissione Attività Produttive – una legge di riforma e riordino delle cave che prevede lo snellimento di alcune procedure autorizzative, ma soprattutto tiene conto oltre che degli interessi estrattivi anche di quelli relativi al recupero ambientale, per evitare lo sfregio del paesaggio perpetrato in troppe occasioni negli anni in passati.
La nuova normativa – aggiungono Dipasquale e Safina – prevede per le cave già in essere che il recupero avvenga in corso di coltivazione e l’applicazione di nuove regole e di maggiori vincoli paesaggistici ed ambientali per le cave di nuova apertura”.