“Da anni associazioni e comitati lavorano a un percorso di rilancio e qualificazione del fiume Oreto, che, se valorizzato, potrebbe diventare una risorsa e un volano economico per Palermo”. Lo afferma la deputata regionale del M5S, Roberta Schillaci, al termine dell’audizione Ambiente dell’Ars sul recupero del fiume Oreto, che si trova a Palermo, chiesta dal deputato regionale del M5s Giampiero Trizzino . All’incontro con le associazioni ambientaliste, l’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro, l’assessore comunale di Palermo al Verde Sergio Marino, hanno preso parte i deputati regionali del M5S, Nuccio Di Paola, Stefania Campo e Luigi Sunseri, i consiglieri comunali del M5s Concetta Amella e Toni Randazzo e i componenti della terza commissione consiliare del comune di Palermo.
“All’assessore Cordaro – prosegue Schillaci – ho chiesto di predisporre una road map sugli interventi da effettuare in base alle principali criticità che interessano il fiume e la foce dell’Oreto, sia per la valorizzazione, anche turistica, del corso fluviale, ma soprattutto in termini di tutela e salvaguardia delle aree circostanti. Va sottolineato però che l’assenza di manutenzione dei canali di scolo insieme all’accumulo di detriti e rifiuti di ogni genere non consentono il regolare deflusso delle acque mettono in serio pericolo le zone limitrofe, come ad esempio l’area di fondo Picone. Al Governo chiediamo di continuare a coinvolgere le associazioni nel percorso di riqualificazione del fiume”.
Per il deputato regionale del M5s, Nuccio Di Paola occorre che“Il Governo fornisca in tempi breve il crono-programma degli interventi per la pulizia del fiume Oreto”.
“Ho recentemente presentato un’interrogazione parlamentare sui contratti di fiume, che sono degli strumenti strategici – aggiunge Campo – per la valorizzazione e la tutela dei corsi fluviali”. “Auspichiamo – conclude Campo – che si concluda al più presto l’iter per l’istituzione dell’autorità di bacino del Distretto idrografico, previsto dall’articolo 3 della legge regionale 8 maggio 2018, che consentirà ai comuni di Altofonte, Monreale e Palermo di accedere a fondi e risorse, per arrivare in tempi brevi all’elaborazione del piano di bacino distrettuale”.