Si chiama “Se ti fermi lo fermiamo”. E’ la campagna pubblicitaria lanciata dalla Regione siciliana per indurre i siciliani a restare a casa. una esigenza legata, naturalmente, alle azioni di contrasto all’avanzata del Coronavirus. Una campagna singolare che è comparsa questa mattina a Palermo. In tanti hanno segnalato a BlogSicilia con l’invio di foto e video la presenza di questi cartelloni. Segnalazioni fra l’ironico e l’adirato quelle giunte dai siciliani costretti a uscire di casa per andare a lavorare nei supermercati, nelle consegne a domicilio e in tanti altri settori. C’è chi sottolinea come usare la cartellonistica per invitare a stare a casa sembra una beffa. A vederla quella pubblicità sarà soltanto chi è uscito per lavoro e dunque a casa non può tornare o chi se ne infischia delle regole e va sanzionato non certo invitato con la pubblicità.
C’è, poi, chi sottolinea “ci avevano promesso l’esercito in strada da questa mattina e non l’abbiamo visto. Forse volevano dire l’esercito della cartellonistica pubblicitaria”
E, infine, c’è chi invece entra in ansia vedendo quei cartelloni. Pochi considerano la scelta di usare le affissioni ragionevole e indirizzata a sensibilizzare chi ancora non ha capito la gravità della situazione.
Nessuna risposta dall’amministrazione sulla campagna pubblicitaria della quale non si ha notizia ne tantomeno sulla scelta del mezzo. Ma nel tardo pomeriggio arriva, invece, una nota della Damir affissioni
“In occasione della campagna di sensibilizzazione “Se ti fermi lo fermiamo” che la Regione Sicilia sta promuovendo sui mezzi digitali per le strade di Palermo, la Damir – nonostante la sospensione di ogni attività e prima procedere definitivamente in tal senso – ha messo a disposizione l’intero patrimonio possibile di spazi pubblicitari, distribuiti in tutta la Sicilia, per amplificare il messaggio della campagna: l’invito a tutti i cittadini a rimanere a casa per limitare i contagi del coronavirus”.
“Un’operazione imponente, mai vista prima, – continua la nota della società Damir – che rende conto della gravità del momento e della necessità di cooperazione tra istituzioni e aziende per il raggiungimento di un obiettivo comune: l’uscita dallo stato di emergenza, che interessa la salute delle persone come quella delle imprese, che di persone sono fatte”.
“Solo lo sforzo congiunto – conclude Damir -può infatti consentire il ritorno alla normalità e la ripresa del motore economico e sociale che determina il benessere di tutti e salvaguarda il lavoro e la vita delle persone”.
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