Il rimpasto al Comune di Palermo è alla stretta finale. Dopo due mesi di trattative che hanno logicamente limitato l’attività in Consiglio Comunale, tutti gli attori coinvolti vogliono delle risposte. A cominciare da Forza Italia che, da mesi, chiede il ripristino del terzo assessorato, perso a causa del passaggio di Andrea Mineo a Fratelli d’Italia, con il nome di Pietro Alongi. Una richiesta a cui Roberto Lagalla ha acconsentito un paio di settimane fa, salvo poi scontrarsi con la volontà dei meloniani di mantenere lo status quo. Posizione sulla quale ci sarebbe la convergenza anche di Nuova DC e Lega, che vorrebbero mantenere la composizione attualmente in essere. D’altro canto, se qualcuno si rinforza in base ai numeri gli equilibri dovrebbero cambiare per tutti. Fatto che trova concorde il primo cittadino, il quale vorrebbe evitare che un eventuale rimpasto vada a costituire un pericoloso precedente d’aula nel quale, al cambiare del peso dei partiti, ciò concretizzi la necessità di nuovi adeguamenti.

Gli incontri fra Lagalle e Fratelli d’Italia

Roberto Lagalla cerca invece la stabilità. Fatto per il quale il sindaco, da giorni ormai, cerca una sintesi con il gruppo di Fratelli d’Italia. Ieri l‘ultimo di una lunga serie di incontri, formali ed informali, con il gruppo di FdI. A rappresentare i meloniani c’erano il capogruppo Giuseppe Milazzo, il coordiatore regionale Giampiero Cannella e il senatore Raoul Russo. Assente al confronto il vicesindaco Carolina Varchi. Tavolo sul quale gli alfieri di Giorgia Meloni a Palermo hanno ribadito la volontà di mantenere i quattro esponenti attualmente in Giunta (Varchi, Mineo, Falzone e Cannella), minacciando altrimenti di mettere in discussione la presidenza del Consiglio Comunale, attualmente in capo all’esponente di Forza Italia Giulio Tantillo.

Rinunciare ad un assessore? La contropartita

Il sindaco non sarebbe d’accordo, tanto che, dicono fonti di palazzo, avrebbe offerto come contropartita alcuni posti di sottogoverno. Fra questi la casella di Capo di Gabinetto alla Città Metropolitana e quella della fondazione Sant’Elia. E, all’orizzonte, ci sarebbero anche alcuni ruoli da aggiornare all’interno delle società Partecipate, come la presidenza di AMG Gas (azienda in cui il Comune è socio di minoranza ma nella quale, per Statuto, può eleggere il presidente e sul quale si fa il nome di Angelo Pizzuto, uomo di fiducia dell’assessore regionale Alessandro Aricò) e quella di Amap (sulla quale proprio il capogruppo Giuseppe Milazzo non ha mancato di rappresentare le proprie perplessità in sede di nomine nelle società Partecipate). Ma ciò riguarda il futuro e i meloniani vorrebbe concretizzare qualcosa nel presenti.

Sintesi ormai vicina

La sensazione è che comunque la sintesi sia ormai vicina. Tutti vogliono chiudere, magari entro la settimana, per poi passare agli atti importanti per la città, ma anche per la politica. Come il bilancio consolidato 2022, ultimo documento contabile da votare quest’anno. Varo dopo il quale Carolina Varchi, almeno a quanto dichiarato mesi fa, si dovrebbe dimettere da vicesindaco. Anche se, i ben informati, dicono che ci potrebbe essere un ripensamento.