Sciopereranno il 23 maggio anche in Sicilia per 24 ore con i sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, i lavoratori portuali di tutti gli scali della regione, a causa “della fase di stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore” e contro il fenomeno “dell’autoproduzione, illegale, minacciata e in alcuni casi praticata dalle grandi compagnie armatoriali” .
L’astensione dal lavoro riguarderà tutti i lavorator degli organici portuali, i dipendenti delle Autorità di Sistema Portuali e delle imprese che gestiscono i servizi portuali cosiddette ex articoli 16, 17, 18 della Legge 84 del 1994.
“Il mancato accordo sul rinnovo del contratto nazionale di categoria dei porti, è solo l’ultimo dei devastanti segnali che minacciano la sopravvivenza dell’intera categoria – spiegano in una nota i tre segretari generali di Filt Cgil Franco Spanò, Fit Cisl Dionisio Giordano e Uiltrasporti Agostino Falanga – . Per questo è necessario metterein campo azioni forti che non rendano vane le lotte per i diritti che i lavoratori hanno duramente conquistato e che nessuno ha mai regalato. Lo sciopero del 23 maggio sarà solo la prima battaglia di un percorso che ci vedrà protagonisti nella difesa dei nostri territori e di una delle fonti primarie di ricchezza del nostro sistema Paese”.
In tutte le città si terranno dalle ore 9 presidi nei porti, sarà così anche in quelli siciliani a esclusione di Palermo. “Il 23 maggio per Palermo è una data tristemente nota a causa dell’anniversario della Strage di Capaci – scrivono i sindacati – nel rispetto di questi EROI e nel cordoglio, ancora oggi vivo, nello scalo di Palermo si osserverà l’astensione delle operazioni portuali e dei servizi, ma non si faranno presidi di protesta usuali, così come avverrà in tutti gli altri porti”.
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