E’ stato rinviato a lunedì prossimo l’interroghatorio di garanzia nei confronti di Biagio Adile, il ginecologo palermitano arrestato ieri con l’accusa di avere abusato di una paziente tunisina, arrivata in Sicilia con un barcone e sottoposta a 13 operazioni chirurgiche per dei problemi fisici molto seri.
I legali di Adile, che si trova ai domiciliari, avevano chiesto di avere messo a disposizione il file audio contenente la
registrazione effettuata dalla ragazza, che aveva utilizzato il cellulare per immortalare la voce del primario di Ginecologia dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, nei momenti in cui l’uomo l’avrebbe costretta a praticargli un rapporto orale e per questo il Gip del Tribunale di Palermo, Maria Cristina Sala, ha dovuto rinviare l’interrogatorio.
Senza avere ascoltato quella registrazione, sostengono gli avvocati Nino Agnello e Andrea Treppiedi, l’indagato non può decidere se rispondere o meno. Da qui la richiesta di rinvio, accolta dal giudice.
Secondo l’accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Giorgia Righi, Adile avrebbe prima palpeggiato la ragazza, nel suo studio, e poi l’avrebbe ulteriormente abusata in ospedale.
Il medico, nel frattempo, è stato sospeso dall’ospedale Villa Sofia dove prestava servizio
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