Rinviato lo sgombero abitativo che si sarebbe dovuto tenere stamani e che riguarda alcune famiglie in difficoltà, che hanno occupato immobili comunali in Vicolo della Neve a Palermo. Sul luogo, sin dalle prime luci dell’alba, sono accorsi i militanti indipendentisti di Antudo per dar sostegno e solidarietà alle famiglie.

“La situazione dell’emergenza abitativa nella nostra città la conosciamo bene” dice Nadia dell’organizzazione indipendentista Antudo “nelle grandi città siciliane come Palermo si lascia serpeggiare tra passerelle turistiche e riconoscimenti culturali un problema sociale così grave”.

Lo sgombero viene richiesto dall’Assessorato al Patrimonio per ragioni di ordine pubblico sebbene la materia sia competenza dell’Assessorato alla Cittadinanza Solidale. “Com’è possibile che l’Assessorato al Patrimonio disponga uno sgombero senza la mediazione dell’assessorato di riferimento, acuendo così la situazione di svantaggio di queste famiglie? Qual è la posizione dell’Assessorato alla Cittadinanza Solidale?” dicono da Antudo.

L’emergenza abitativa a Palermo – continua la nota di Antudo – conta migliaia di iscritti a liste di emergenza che da decenni scorrono con troppa lentezza, accanto ad altrettante migliaia di occupazioni a scopo abitativo di immobili di proprietà comunale che da anni languono nell’abbandono. Da un paio di anni l’amministrazione comunale ha aperto alla concessione della residenza negli immobili occupati”.

“Ci aspettiamo che questo percorso proceda nell’interesse di chi non ha una casa, lo stato deve necessariamente garantire quei diritti che uno sgombero chiaramente negherebbe” afferma Carlo, anch’egli militante di Antudo.

La nota prosegue: “Seguendo la strada della semplice repressione poliziesca, la politica e le istituzioni cittadine replicherebbero esattamente l’atteggiamento arrogante e menefreghista dello stato italiano nei confronti della Sicilia.
Unanime l’opinione delle famiglie interessate, che avevano già avviato una trattativa con il Comune e che contano tra le loro fila diversi minori e una donna con gravidanza a rischio: non ci aspettiamo una simile decisione, con uno sgombero verremmo del tutto emarginate dalla politica e dallo stato che dovrebbero invece curarsi dei cittadini.”

“Ci sono innumerevoli soluzioni” dicono i militanti di Antudo “basterebbe avere il coraggio di prenderle e la volontà di mantenere aperto il dialogo coi cittadini. Ad un’emergenza sociale devono corrispondere misure d’emergenza: più della metà del patrimonio immobiliare comunale risulta sfitto o abbandonato, bisogna requisire i grandi immobili privati ed assegnare le case popolari”.

I militanti di Antudo concludono con una riflessione severa: “Sono tutte tragedie sociali che in una Sicilia indipendente e in una società che tiene conto della vita delle persone, non esisterebbero nemmeno”.