È appena stato approvato in Aula all’Ars lo schema di progetto di legge voto che impegna il parlamento nazionale a ripristinare i tribunali soppressi e rivedere le competenze territoriali degli Uffici Giudiziari siciliani. Dunque, dopo avere incassato l’ok in commissione Affari Istituzionali, presieduta dall’ onorevole Stefano Pellegrino, primo firmatario della legge voto, via libera anche dal parlamento siciliano.

Pellegrino “Ha vinto il buonsenso”

“Ha vinto il buon senso, evitando inutili disagi per l’amministrazione della giustizia a seguito della soppressione dei tribunali di Nicosia, Mistretta e Modica – afferma il presidente Pellegrino –. Ricordo che sono molteplici le criticità nate dalle soppressioni dei tribunali e dalle modifiche delle competenze territoriali della circoscrizione dei Tribunali di Marsala e Sciacca. Tralasciando quelle più tecniche, non si può non includere quelle arrecate ai residenti di Comuni come Salaparuta, Poggioreale, Partanna, Gibellina e Santa Ninfa che devono con difficoltà affrontare decine di chilometri – per le precarie condizioni della viabilità – per raggiungere il Tribunale di Sciacca”.

Conclude il parlamentare: “Penso infine agli addetti ai lavori costretti anche loro a subire disagi per la nuova ripartizione. Adesso, spetterà al parlamento nazionale dare seguito a quanto approvato oggi in Assemblea perché la giustizia deve essere a portata di tutti, senza alcuna distinzione”.

Nei mesi scorsi, l’appoggio di Uilpa

Nel febbraio scorso si è registrata la presa di posizione della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia, che intervenne attraverso il segretario generale Alfonso Farruggia. “Da mesi – affermò l’esponente sindacale – la Uilpa segue con attenzione il dibattito, anche politico, sviluppatosi attorno alla riapertura delle sedi di Mistretta, Modica e Nicosia, nelle province di Messina, Ragusa ed Enna”.

“Condividiamo – spiegò all’epoca – la richiesta che il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha rivolto al ministro della Giustizia Marta Cartabia e ora attendiamo il voto del parlamento regionale sul disegno di legge fermo all’Ars. Siamo favorevoli alla riapertura degli ex uffici giudiziari per due ragioni. La prima riguarda la necessità di garantire, attraverso la presenza capillare dei tribunali in tutta l’isola, le funzioni dello Stato anche in territori distanti dai capoluoghi di provincia. I tribunali sono presidi di legalità e la loro apertura ha un valore emblematico, oltre che operativo. La seconda, non meno importante riguarda invece l’utenza che a vario titolo, ogni giorno, ha necessità di raggiungere i tribunali: semplici cittadini ma anche avvocati e altre professionalità che gravitano attorno ai poli giudiziari per motivi di lavoro”.

Disagi negli spostamenti

“Considerati i disagi non indifferenti che la popolazione affronta durante gli spostamenti – osservò il segretario generale – e tenendo conto delle condizioni di certo non ottimali di molte strade in Sicilia, non si può che auspicare la riapertura dei tribunali soppressi”. La chiusura delle tre sedi, negli anni scorsi, si inseriva in una riforma che aveva quale principale finalità la razionalizzazione delle spese: un obiettivo che, secondo il segretario, non è stato affatto raggiunto. “Si è registrato, semmai – sottolineò – un aumento dei costi. La riapertura – concluse – rappresenterebbe un vantaggio per il ministero competente, poiché le spese di gestione, centocinquantamila euro l’anno, sarebbero a carico della Regione Siciliana”.