Ci sono almeno 30 famiglie in imminente pericolo a Palermo. Si tratta delle famiglie che vivono nelle case costruite all’Addaura, in via Annibale, proprio sotto Monte Pellegrino. Una questione posta già da diversi anni ma che in questi giorni diventa ancora più urgente dopo la segnalazione è di “elevata pericolosità” presente nella zona in cui è presente un imminente rischio di caduta massi dal costone roccioso. Le famiglie nel corso dei prossimi giorni potrebbero essere sgomberate, come si legge sul Giornale di Sicilia.

Si tratta di una zona a rischio P4, il massimo riportato dalla tavole del Pai che indicano le aree in cui è presente il rischio geomorfologico. A fine luglio da alcune riprese con un drone e un  laser scanner sarebbero venute fuori le criticità. In attesa di alcuni rilievi più approfonditi però si pensa già alla possibilità di decidere per l’allontanamento delle famiglia che abitano all’Addaura e la delocalizzazione. La decisione spetterà alla giunta comunale e alla Protezione civile.

Intanto, è stata già anticipata l’esecuzione parziale dell’appalto sulla messa in sicurezza delle pareti di Monte Pellegrino proprio per potere intervenire al più preso in via Annibale, appunto. Ma la progettazione esecutiva non sarà pronta prima del gennaio del prossimo anno. Sul posto si è recata l’assessore cittadino Maria Prestigiacomo.

Secondo una relazione redatta da un gruppo di professionisti, sarebbero “opportuni interventi attivi”come rafforzamenti corticali con «reti metalliche, pannelli di rete ad alta resistenza, armati e rafforzati con funi d’acciaio e ancoraggi profondi.

L’area negli anni ha registrato diversi casi di crolli di blocchi lapidei, con interventi di somma urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità e a protezione delle sedi stradali, delle infrastrutture, delle abitazioni e delle aree alle pendici del monte. La zona ha anche un grande valore archeologico e naturalistico per la presenza delle grotte paleolitiche dell’Addaura, tra le più importanti d’Europa, all’interno delle quali sono presenti sulle pareti, e ancora in buono stato di conservazione, una serie di incisioni rupestri. Ma la situazione più pericolosa riguarda le famiglie che vi abitano.

“Una situazione estremamente preoccupante – dicono Orlando e Prestigiacomo –, che gli uffici stanno seguendo giorno per giorno e rispetto alla quale abbiamo sollecitato un urgente riscontro del Commissario regionale. Abbiamo già espresso di valutare, sulla base dei pareri e delle relazioni dei tecnici, l’adozione di un provvedimento di allontanamento temporaneo, fornendo ove necessario e richiesto un supporto alle famiglie. Dovrà poi essere l’ufficio del Commissario regionale, nei tempi più brevi possibili, a valutare se e come la situazione sia risolvibile per mettere in sicurezza l’area, restando la tutela della salute e dell’incolumità la priorità assoluta”.