“Situazione allarmante, al limite della sopportazione per i contribuenti”, la definisce così Bernardo Fratello, Segretario Generale dell’ Organizzazione Consumatori Sicilia. “In questi giorni – spiega – Riscossione Sicilia s.p.a invia ai contribuenti richieste di pagamento per crediti apparentemente non dovuti: si va dalla richiesta di pagamento di bollo auto, ai contributi previdenziali, alle violazioni al codice della strada.
Molti di tali richieste di pagamento, a prima vista, risulterebbero ampiamente prescritte”.

L’A.CO.R.S. Ha incarico tre dei suoi Avvocati, Tiziana Pizzo, Pietro Pizzo e Santino Cuffaro Farruggia, al fine di verificare la correttezza di tali richieste.

L’Acors spiega ancora che “Tale azione, però, si scontra con un comportamento omissivo da parte di Riscossione Sicilia s.p.a. la quale, nella maggior parte dei casi, non dà alcun riscontro alle richieste di accesso agli atti amministrativi presentati dai contribuenti.
Nello specifico, al fine di verificare la fondatezza della richiesta di pagamento avanzata con la cartella di pagamento o con l’intimazione di pagamento, il contribuente richiede di conoscere tutti gli atti ad essa sottesi; tale conoscenza è fondamentale in quanto pone il contribuente nella posizione di capire se presentare ricorso per l’esistenza di vizi (quale la prescrizione delle somme) ovvero pagare.
A fronte di tale legittima richiesta prevista, tra l’altro, da norme di legge, Riscossione sicilia s.p.a. non dà alcun riscontro, lasciando il contribuente all’oscuro di tutto e, di fatto, impedendo la necessaria valutazione di cui sopra.
Ovviamente questo è un caso che non riguarda solo la Sicilia bensì tutta l’Italia, a prescindere dall’ente incaricato alla riscossione.
Ciò – afferma Bernardo Fratello – e’ molto grave in quanto tali strutture statali, o parastatali, dovrebbero essere di ausilio al cittadino nel pagamento dei tributi.
Alla luce di quanto rilevato, si invitano i cittadini, a rivolgersi presso gli sportelli A.CO.R.S al fine di ottenere la consulenza necessaria per capire la propria posizione nei confronti del Fisco”.