Rissa la scorsa notte in una discoteca a Palermo in via Calvi. Sono intervenuti gli agenti di polizia di Stato che hanno arrestato un palermitano, accusato di resistenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale.
I poliziotti hanno notato l’addetto alla sicurezza della discoteca e un cliente discutere animatamente. Quest’ultimo, riferiva di essere stato aggredito senza motivo da una donna gli avrebbe provocato una vistosa ferita al viso e che si era allontanata poco prima del loro arrivo. Il giovane, apparso sin da subito nervoso e alquanto aggressivo,
L’uomo, in evidente stato di agitazione, forse infastidito per essere stato allontanato di qualche metro dal locale, avrebbe iniziato a inveire contro i poliziotti, aggredendoli. Da qui ne è scaturita una veemente colluttazione, sedata con non poche difficoltà. Gli agenti sono riusciti a mettere in sicurezza il giovane all’interno della vetura di servizio. Uno degli agenti ha riportato delle ferite che, presso un nosocomio cittadino, sono state giudicate guaribili in 20 giorni. Il provvedimento di arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
La rissa al Mob di Carini
Qualche giorno fa il tribunale del Riesame ha annullato l’imputazione per tentato omicidio per Manuel Catalano, il giovane che ha sparato alcuni colpi d’arma da fuoco la sera del 23 dicembre alla discoteca Mob di Carini durante una maxi rissa. I giudici hanno accolto il ricorso dell’avvocato Francesca Russo che ha dimostrato attraverso alcuni video come i colpi esplosi non sarebbero ad altezza d’uomo e che nella zona degli spari sarebbero stati trovati bossoli di una pistola a salve.
Il giovane resta in carcere
Catalano resta ancora in carcere con l’accusa di porto abusivo d’arma da fuoco e per accensioni ed esplosioni pericolose. Il giovane durante l’interrogatorio di garanzia aveva detto di aver trovato la pistola su un muretto davanti al locale e di aver sparato quei colpi in aria solo con l’intento di fermare la rissa per cercare di salvare un amico che non riusciva più a trovare e che sarebbe rimasto coinvolto nella rissa. La pistola non è mai stata trovata.
Per la procura ha sparato ad altezza d’uomo
Di avviso opposto la Procura che puntava sul fatto che il diciottenne avesse esploso tre colpi, due in aria, e uno “quasi ad altezza d’uomo, circa 2 metri”. Al Riesame ha retto in pieno invece l’ipotesi legata al possesso dell’arma. Catalano, è uscito armato dalla sua abitazione dello Zen. Agli investigatori al contrario ha spiegato di avere trovato la pistola per strada fuori dal locale.
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