“I giovani devono essere messi in condizione di autodeterminarsi”, sono le parole di Rita Barbera, candidata sindaco di Palermo. La ex direttrice degli Istituti penitenziari di Parma, Marsala, Termini Imerese, Castelvetrano, San Gimignano e Palermo, dove ha diretto anche l’Istituto Minorile “Malaspina”, affronta la questione giovanile.
Adulti hanno presunzione sui giovani
“Troppo spesso sento gli altri candidati prodigarsi nella definizione di ciò di cui hanno bisogno i giovani – dichiara Rita Barbera – Come al solito gli adulti hanno la presunzione di voler decidere i bisogni dei giovani impedendogli così di autodeterminarsi e progettare il proprio avvenire”.
L’amministrazione deve dare spazi e strumenti ai giovani
“Ritengo – prosegue Rita Barbera – che la nuova amministrazione debba fornire spazi e strumenti ai giovani senza imporre regole e condizioni al fine di permettere loro di cominciare a fare le scelte che ritengono necessarie, di sperimentare e diventare progettisti e costruttori del loro futuro all’interno di una città che sia anche a loro misura”.
Le liste collegate alla sua candidatura
Rita Barbera è oggi candidata alla carica di sindaco di Palermo con l’appoggio di due liste civiche. I nomi dei candidati sono stati annunciati dall’entourage della candidata nei giorni scorsi. “Uno dei nostri primi atti politici sarà quello di istituire la figura del “Garante della partecipazione” e di definire e approvare un “regolamento della partecipazione di Palermo”. Vogliamo fornire uno strumento in grado di precisare meglio il termine partecipazione e in cui trovare le linee guida utili ad attuare percorsi partecipativi capaci di garantire determinati standard degli stessi, definendo altresì gli attori da coinvolgere e gli iter da adottare in diverse casistiche d’intervento. Il regolamento conterrà inoltre un importante catalogo di tecniche e metodi di ascolto strutturato e di coprogettazione. Si tratterà di un percorso in cui dovranno essere sempre presenti facilitatori in grado di stimolare le idee, equilibrare gli interventi, raccogliere le proposte e moderare i conflitti che emergeranno sicuramente durante gli incontri”.
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