Da quanto si legge oggi sulla stampa nazionale, un tema non troppo ricorrente durante questa competizione elettorale è stato quello dei giovani. Contrariamente a questo dato, per IdeaSicilia l’emergenza della disoccupazione giovanile e, in particolare, della tutela del diritto allo studio è sempre stato un argomento di grande rilevanza. Sulla base degli incontri fatti e delle istanze provenienti da tanti giovani siciliani, anche nei mesi antecedenti la campagna elettorale, Roberto Lagalla ha elaborato e portato avanti un programma che vede fra i suoi punti fondamentali proprio quello dedicato alle giovani generazioni.
“Con IdeaSicilia ci faremo garanti, all’interno della coalizione di centro-destra, di un pacchetto giovani che guarda all’imprenditorialità giovanile, al recupero del gap tra domanda e offerta di lavoro, alla necessità di tutelare il diritto allo studio, al dovere di sostenere finanziariamente il merito e la competenza. Di questo punto di programma ne parliamo da tempo – dichiara Lagalla – e non è soltanto una dichiarazione di propaganda politica ma il risultato di un percorso fatto insieme a tanti giovani siciliani negli ultimi mesi, a cui si unisce la personale esperienza professionale che mi porta ad avere una particolare attenzione su questo tema. E’ chiaro che serve un’attenta politica di programmazione, capace di guardare con concretezza alla situazione attuale e che punti a ribaltare i dati che denunciano una percentuale di Neet e un tasso di disoccupazione davvero imbarazzanti, per una terra ricca di cervelli come la nostra”, secondo i dati Eurostat la Sicilia ha una percentuale di Neet (giovani fra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano) del 41,4%, a fronte di un 26% di media del Paese, a cui si aggiunge un tasso di disoccupazione del 22,1%, a fronte di una media italiana del 10,2%.
“E’ fondamentale approvare una legge unica regionale sul diritto allo studio, che risolva le grosse inefficienze del sistema di erogazione delle borse di studio, sia dal punto di vista delle tempistiche sia dal punto di vista del numero degli idonei che realmente la percepiscono – spiega – così come ritengo sia fondamentale raccordare il mondo della Scuola e dell’Università con quello del lavoro, tenendo conto delle nuove esigenze dell’innovazione tecnologica del mercato globale. Sarà necessario poi avviare una profonda revisione del comparto della formazione professionale, consapevoli del fondamentale ruolo che può svolgere nella direzione del rinnovamento della Sicilia. Da qui, servono interventi radicali sul fronte dell’occupazione e sulla possibilità di generare imprenditorialità, agevolando l’impresa prima di tutto”. E poi c’è la generazione dei Neet: “Una percentuale troppo alta di donne e uomini inattivi, fuori dal sistema della formazione o dell’occupazione, su cui bisogna intervenire perché potrebbe dare nuova linfa alle nostre imprese. Pensiamo, ad esempio, anche a tanti giovani la cui formazione non risulta adeguata alle richieste del mercato del lavoro”.
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