Era la fine del 2019 quando si iniziava a parlare di emergenza al cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Allora, erano “soltanto” 300 le bare a deposito. Dopo due anni e mezzo, i numeri si sono praticamente quadruplicati, con circa 1100 feretri in attesa di una degna sepoltura. Numeri spaventosi quelli del camposanto palermitano, che rischiano di aumentare senza soluzioni d’urgenza efficaci. Ma mentre diverse famiglie attendono, da tempo, di potere elaborare il proprio lutto seppellendo i propri cari, altre non sono nemmeno nelle condizioni di potere onorare i propri cari già seppelliti. Stiamo parlando dei morti posti nei campi d’inumazione della parte alta del cimitero dei Rotoli. Tombe letteralmente ricoperte di erbacce e di spazzatura varia, che rendono impossibile ogni tipo di movimento nell’area.

Rotoli, sepolture ricoperte dalle erbacce

Fatto immortalato nella nostra live di ieri mattina tenuta fra la sezione 469 e 470. Luoghi già tristemente noti alla cronaca come aree dove, lo scorso anno, si sono verificate incursioni di cinghiali. Suidi che hanno danneggiato alcune tombe, ripristinate qualche tempo dopo. Oggi, la situazione è ben diversa, ma altrettanto tragica. Le sepolture sono letteralmente ricoperte di erbacce che rendono impossibile perfino raggiungerle. Inoltre i cestini, non puliti da tempo e strabordanti di spazzatura, si sono rotti e hanno riversato il proprio contenuto sulle scale e nei relativi terreni limitrofi. Scale divenute ormai delle barriere architettoniche, fra rami di alberi, erbacce e rifiuti di ogni genere riversati su di esse. Un quadro decisamente triste, figlio dell’impossibilità, da parte degli operatori di Reset, di recarsi sul posto. Ciò per la mancanza del collaudo della rete anti-caduta massi.

Forno crematorio ko da marzo 2020

Rotoli, bare danneggiate

Ma è in generale la condizione del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo a preoccupare. Il forno crematorio dell’impianto palermitano non funziona dal 17 marzo 2020. Una perdita importante in termini strutturali, che costringe le famiglie a dispendiosi viaggi verso altri impianti della Regione (Misterbianco o Delia ad esempio) o addirittura fuori (Carpanzano – Calabria). I problemi della struttura di lungomare Cristoforo Colombo partono da lontano. Già prima di marzo 2020 infatti, il forno crematorio del cimitero dei Rotoli era stato più volte chiuso a causa di alcuni malfunzionamenti dell’impianto.

Dopo l’arresto completo delle operazioni, si sono susseguite diverse promesse da parte dei tecnici dell’Amministrazione Comunale che si stanno occupando del progetto del revamping della struttura. Fra queste, quella operata dal Rup dell’opera in IV Commissione nel mese di luglio 2021, che prospettava un ripristino del forno crematorio nel giro di 180-200 giorni, salvo poi cambiare idea qualche mese dopo, rinviando tutto a luglio 2022. Alla base dell’immobilismo sui lavori al cimitero dei Rotoli vi sono i soliti problemi burocratici. Fra questi la mancanza di alcuni pareri relativi alla rete anti-caduta massi e al progetto del nuovo sistema fognario. Fatto che blocca anche il progetto del nuovo forno crematorio. L’opera risulta finanziata dal 2015, grazie ad alcuni fondi CIPE, ed è inserita all’interno del piano triennale delle opere pubbliche  21-23. Ma ad oggi tutto è rimasto al palo, anche a causa di criticità relative ai costi dell’opera, ritenuti eccessivi rispetto alla media nazionale.

Quasi 1100 bare a deposito, bare a deposito danneggiate

Cimitero dei Rotoli, bare a deposito

Un’emergenza, quella del forno crematorio, parallela a quella relativa ai depositi della struttura di lungomare Cristoforo Colombo. Sono circa 1100 le bare in attesa di una degna sepoltura, alcune delle quali poste nelle tensostrutture situate nel viale della seconda entrata del camposanto. La gran parte dei feretri in questione attende, anche da parecchio tempo, un posto all’interno dei campi d’inumazione del capoluogo siciliano. Disponibilità ad oggi assente e che quindi blocca le operazioni. Si attende la messa in opera dei 424 loculi ipogei, andati a gara qualche mese fa, quantomeno per tamponare l’emergenza.

Intanto, diverse bare sono state poste sul pavimento o, ancora peggio, sull’asfalto dei depositi. Ciò per l’impossibilità di trovare posti perfino sui castelletti costruiti con i ferri innocenti. Bare presenti perfino in alcuni uffici, improvvisati a depositi per la mancanza di spazi. Ma, nonostante la buona volontà messa in campo dagli operatori del camposanto, alcuni feretri risultano danneggiati a causa dell’azione del tempo e degli agenti atmosferici. Accanto ad alcune salme poste nelle tensostrutture, si trovano anche delle chiazze di cui non si conosce la provenienza. Un problema che si potrà risolvere, in maniera definitiva, soltanto con la creazione del nuovo cimitero. Da anni vi è in campo l’idea di costruire un nuovo camposanto a Ciaculli. Struttura che offrirà oltre 5000 nuovi posti per inumazione, almeno nelle intenzioni dell’ex Amministrazione comunale. Il tutto però da realizzare nel tempo e con tempi decisamente lunghi. Intanto, il tempo scorre e l’emergenza avanza inesorabile.

 

 

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