Bloccati i pagamenti del salario accessorio per 14 mila regionali. Tra le cause dei ritardi anche la mancata trasmissione degli atti da parte di alcuni uffici all’Oiv, l’organismo di valutazione per la definizione delle procedure.

I sindacati autonomi Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl-Fna hanno incontrato alla Funzione pubblica la dirigente generale Rosalia Pipia chiedendo di monitorare continuamente l’iter e di rappresentare al governo regionale e ai dirigenti la richiesta dei sindacati di velocizzare le procedure, dal momento che questi ritardi avranno refluenze negative anche sulle procedure del Famp 2018.

“Auspichiamo un autorevole intervento da parte del presidente della Regione, Nello Musumeci – dicono i sindacati – che consenta di evitare l’inasprirsi della vertenza che vede la politica assente. Questo rappresenta un inaccettabile segnale di disinteresse verso la vita dei propri lavoratori che ogni giorno portano avanti l’amministrazione e hanno il diritto di vedere pagate le prestazioni effettuate secondo le regole contrattuali”.

Gli autonomi hanno anche annunciato la richiesta al presidente della Regione dell’istituzione di un tavolo di monitoraggio in cui coinvolgere tutti i soggetti interessati per valutare gli sviluppi dei procedimenti ed eventualmente stralciare situazioni che richiedono approfondimenti per consentire la liquidazione delle somme dovute a tutti i lavoratori.

Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl, in una nota a firma di Marcello Minio e Dario Matranga, Fulvio Pantano e Franco Madonia, Angelo Lo Curto e Vincenzo Bustinto ed Ernesto Lo Verso hanno annunciato che in mancanza di idonee attività da parte del governo regionale si vedranno costretti ad attivare “ogni azione utile al recupero delle somme dovute anche attraverso formali atti giudiziari”.

Il dirigente generale della Funzione Pubblica, Rosalia Pipia, ha illustrato ampiamente la situazione venutasi a creare e che determina il ritardo nel pagamento del saldo 2017 del salario accessorio per i 14mila lavoratori regionali del comparto non dirigenziale della Regione siciliana.

Alcuni Dipartimenti, fra l’altro, non avrebbero ancora trasmesso tutti gli atti dovuti all’OIV per la definizione delle procedure. Ciò che appare certo, a questo punto, è che la parte politica non ha dato alcuna indicazione per velocizzare le nuove procedure che hanno complicato, in corso d’opera, il percorso per la liquidazione del FAMP 2017 e che – ovviamente – non potranno che avere refluenze negative anche sulle procedure relative al prossimo 2018.

I sindacati hanno quindi, chiesto alla dirigente generale di dare, per la parte di sua competenza, un monitoraggio continuo sullo stato dell’iter procedimentale, chiedendo altresì alla stessa dott.ssa Pipia di rappresentare sia al governo regionale che a tutti i dirigenti generali (che, fra l’altro, incontrerà nel prossimo CODIPA di venerdì 22 giugno) la richiesta dei sindacati di velocizzare tutte le procedure in cui ciascuna parte è coinvolta a vario titolo.

Contemporaneamente, i sindacati Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl – seppure contestando il nuovo sistema adottato – hanno annunciato la richiesta al presidente della Regione dell’istituzione di un “tavolo di monitoraggio Famp 2017”, presso Palazzo d’Orleans, in cui coinvolgere tutti gli attori interessati (OIV, segretario generale, dirigenti generali, oo.ss., etc.) al fine di valutare costantemente gli sviluppi dei procedimenti e di, eventualmente, consentire di stralciare momentaneamente eventuali situazioni che richiedano approfondimenti per consentire la liquidazione delle somme dovute a tutti i lavoratori.

Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl hanno anche preannunciato che, in mancanza di idonee attività da parte del governo regionale finalizzate a sbloccare la situazione, si vedranno costretti ad attivare ogni azione utile al recupero delle somme dovute dal datore di lavoro, nella figura del presidente della Regione Nello Musumeci, anche attraverso formali atti giudiziari ad hoc con conseguenti azioni di recupero.

Naturalmente, i sindacati invece auspicano un autorevole intervento da parte del presidente della Regione Musumeci che consenta di evitare l’inasprirsi della vertenza che in atto, incredibilmente, vede la politica assente dall’assunzione di attività propulsiva nella direzione della risoluzione della situazione che rappresenta, ad oggi, un inaccettabile segnale di disinteresse verso la vita dei propri lavoratori, ovvero degli uomini e delle donne che giornalmente portano avanti l’Amministrazione e che hanno il diritto di vedere pagate le prestazioni lavorative effettuate secondo le regole contrattuali.