“Il dialogo ippocratico, la comunicazione medica nell’antica Grecia, con alcune proposte per migliorare il linguaggio sanitario attuale”. Così è titolato il saggio che analizza il linguaggio utilizzato oggi nelle relazioni tra medico e paziente, prendendo in considerazione la medicina greca e scritto da Alberto Jori, filosofo, storico e autore di numerose pubblicazioni specialistiche, considerato oggi uno dei massimi esperti della filosofia e della scienza antiche, in particolare del pensiero aristotelico.

Il volume, la cui prefazione è stata scritta dal presidente della Società Italiana di Storia e Medicina Adelfio Elio Cardinale, è stato presentato a Villa Magnisi (sede dell’Ordine dei medici di Palermo) dal presidente dell’Omceo Toti Amato, dallo stesso autore del proemio, dallo psichiatra Franco La Rosa e dal presidente del Comitato di Bioetica Palermo 1, Salvino Leone è stata l’occasione per dibattere sulla poca chiarezza e mancata comprensione del linguaggio del medico, che “in certi casi, forse solo per mancanza di empatia – ha detto Amato – può essere nei pazienti causa di ansia e preoccupazione oltre misura”.

Sulle orme dell’impegno dei due medici filosofi, Giuseppe Amato Pojero, a cui si deve , tra il 1800 e il 1900 la fondazione della storica Biblioteca filosofica di Palermo e di un cenacolo di cultura e spiritualità attorno al quale si raccoglievano i maggiori cultori delle discipline scientifiche e filosofiche, e Vito Fazio-Almayer, che tanto lavorò anche lui attorno ai temi della libertà, della moralità e della storicità, Toti Amato ha annunciato che l’Ordine di Palermo si farà promotore, insieme ai professori Cardinale, La Rosa e Leone della realizzazione di un'”Agorà di scienze umane”, come luogo di riflessione periodica tra studiosi per dibattere e approfondire su temi scientifici, filosofici e civili, a partire dagli aspetti etici e quelli clinici nella loro accezione esistenziale, capaci stimolare le potenzialità creative, soprattutto delle nuove generazioni.