Sbarcherà in settimana, esattamente mercoledì 12, a Palazzo Madama la vicenda Gregoretti, una richiesta di processo per l’ex Ministro Matteo Salvini che rischia di diventare non solo un caso politico ma di dividere ulteriormente il Paese. Il leader della Lega non cambia la sua strategia come era sembrato nella giornata di ieri. Al contrario punta a farsi mandare a processo ed affrontare le accuse in pubblica udienza davanti a tutta Italia.

Accusato di sequestro si persona per non aver autorizzato lo sbarco di oltre 130 migranti che si trovavano sulla nave della Guardia costiera ribadirà che la scelta fu collegiale e quindi sa processo dovrebbero andare il premier e altri due ministri che con lui condivisero il rallentamento dello sbarco. In quella sede Salvini accuserà apertamente il premier Conte e l’allora vicepremier Di Maio di aver cambiato posizione rispetto alla vicenda della nave ‘Diciotti’ solo per convenienza politica.

Sulla Gregoretti c’è molto altro. In primo luogo il salvataggio in acque maltesi avvenne con il consenso anche del suo ministero, racconterà. Poi nessun rischio per i migranti, la nave era un posto sicuro. E ancora nessun sequestro di persona, solo sbarco ritardato per effetto delle trattative sulla ridistribuzione dei migranti in Europa e per le verifiche sulle posizioni di alcuni dei migranti considerati a rischio grazie anche alle segnalazioni degli intelligence di altri Paesi europei fra cui la Germania.

Sul piano politico, però, c’è da capire cosa faranno Forza Italia e Fratelli d’Italia che fino ad ora hanno votato contro l’autorizzazione a procedere Ma anche il voto della Lega non è così scontato. Salvini vorrebbe che i suoi votassero per il processo ma per gli avvocati questo potrebbe suonare come una ammissione di colpa e quindi si sta valutando se abbandonare l’aula al momento del voto. Di fatto ad ora nulla appare scontato

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