“La nave spagnola Open Arms disse no allo sbarco offerto da Malta, no ad approdare in Spagna nonostante due offerte delle autorità iberiche e no alla nave militare spagnola mettendo a rischio la salute dei migranti. Ora due dei profughi sono in carcere e 44 sono scomparsi perché sono fuggiti, ma a processo c’è il ministro che senza morti e feriti ha difeso le leggi e i confini del suo paese”. Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini in una pausa dell’udienza preliminare in cui è imputato di sequestro di persona per aver impedito alla nave della ong Open Arms di approdare a Lampedusa. “Mi trovo io sotto processo nell’aula bunker dove furono celebrati processi di mafia, ditemi voi…”

“Il divieto di approdo della nave dell’ong Open Arms non fu una decisione individuale di Salvini, ma dell’intero esecutivo”. E’ la tesi ribadita davanti al gup di Palermo dall’avvocato Giulia Bongiorno, legale del leader della Lega Matteo Salvini. Salvini è imputato a Palermo di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato l’approdo a Lampedusa alla nave Open Arms che aveva soccorso in mare un gruppo di migranti. Dopo la costituzione delle parti civili il legale ha chiesto di poter produrre agli atti dell’udienza preliminare le dichiarazioni rese al gup di Catania dall’ex ministro delle Infrastrutture Toninelli nel procedimento in cui Salvini è imputato di sequestro di persona per una vicenda analoga. La penalista ha anche chiesto di depositare una serie di email della Open Arms di cui ha chiesto la traduzione. Sulle richieste probatorie del legale di Salvini i pm si sono riservati di interloquire.

“A bordo della Open Arms potevano esserci persone potenzialmente pericolose. Per questo l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini era contrario al loro sbarco ha sostenuto la difesa”. In particolare- fanno sapere dalla difesa dell’ex ministro- il comandante della nave Marc Reig Creus era già indagato per violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per essersi diretto a bordo della Open Arms verso le coste italiane costringendo le autorità a concedere l’approdo. Il dato emergerebbe da documenti della procura di Ragusa.

Il gup Lorenzo Jannelli, in apertura, aveva ammesso tutte le istanze di costituzione di parte civile presentate all’udienza preliminare. Le parti civili sono 18: alcuni dei profughi trattenuti a bordo, il comandante della Open Arms, il capo missione della ong catalana e diverse associazioni. I pm hanno chiesto la correzione del capo d’imputazione, indicando in 147 i profughi trattenuti illegalmente a bordo della nave. Originariamente nell’atto di accusa era indicato il numero di 107. Il gup si è poi ritirato in Camera di Consiglio dove è rimasto circa un’ora e ha deciso di ammettere le prove chieste dalle difese. L’udienza è stata rinviata al 14 gennaio per il conferimento dell’incarico al perito che dovrà tradurre dallo spagnolo le email della ong la cui produzione è stata chiesta dal legale di Salvini mentre proseguirà a marzo per il contraddittorio fra le parti. Tra gli atti di cui è stata sollecitata l’acquisizione anche la deposizione a Catania, all’udienza preliminare che vede imputato Salvini per una vicenda analoga, dell’ex ministro Toninelli. La procura di Palermo non si è opposta alle richieste probatorie ma si è riservata, dopo aver esaminato la documentazione, di chiederne l’esclusione dal procedimento.

E sui social era intervenuta anche la Ong “Centocinquantuno persone, 21 giorni di attesa, 40 persone evacuate per fragilità fisiche e psichiche. Un rapporto dettagliato di @emergency_ong su condizioni psicologiche a bordo. Qualcuno deve rispondere di tutto questo, ci auguriamo che sia fatta giustizia. #Palermo” scrivono su twitter i respinsabili dell’Ong spagnola, mentre è in corso l’udienza preliminare.

Salvini è poi tornato sulla polemica relativa alla mascherina con l’immagine e la frave di Paolo Borsellino

“Al momento indosso questa, poi uscirò con l’altra mascherina che rende omaggio agli eroi dell’antimafia. Fare polemica anche su questo è assurdo”.

 

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