“Nonostante la presenza di risorse finanziarie che la Regione Siciliana ha accreditato nell’apposito capitolo di spesa della società Servizi ausiliari Sicilia, alcuni lavoratori, assunti proprio per permettere alla società ‘di gestire l’apposita Unità Operativa Affari Generali, Amministrativi, Contabilità e Budget, Paghe e Contributi e Rilevazione presenze’, parrebbe non svolgano le mansioni per le quali sono stati assunti con conseguenze per i circa 2mila lavoratori societari che mese dopo mese si ritrovano ad agognare lo stipendio”.
Lo dichiarano Michele D’Amico, Franco Campagna, Mimma Calabrò e Alfredo Piede, rispettivamente segretari regionali delle politiche delle società partecipate dalla Regione Siciliana, del Cobas/Codir, della Cgil FP, Fisascat-Cisl e Cisl FP.
“Chiediamo al Presidente della Regione Siciliana ed all’assessore regionale all’Economia, – concludono i sindacalisti – ai quali abbiamo già inviato un’apposita nota, di avviare un’indagine ispettiva per accertare le responsabilità di coloro che hanno deliberato le assunzioni e che non hanno vigilato, e di coloro che pare non espletino le mansioni per le quali sono stati assunti, almeno per quanto attiene lo sviluppo delle buste, delle paghe e dei contributi e che, incredibilmente, è ancora oggi affidato ad una ditta esterna”.
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