Scandalo nella gestione della Cultura al Comune di Palermo. È quanto emerge dalle risultanze degli atti ispettivi relativi ai fondi sotto soglia erogati dall’assessorato Cultura richieste dal consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione.

“Risulta essere poco chiara la gestione dei fondi da parte del Comune – spiega Ferrandelli – che ha elargito finanziamenti a pioggia per centinaia di migliaia di euro, somme erogate per progetti sotto soglia, a diverse associazioni senza bandi e quindi in maniera discrezionale”.

“Com’è possibile che vengano finanziate parrocchie e associazioni, ma non le grandi realtà cittadine, come quelle rappresentate da Federteatri e Zappalà – continua -, solo per citarne alcune, che non sono state in alcun modo coinvolte né in fase propedeutica né in fase esecutiva, nemmeno nell’organizzazione di Palermo capitale della cultura? Loro da soli rappresentano una percentuale significativa del mondo della produzione culturale in città. In un settore strategico come quello della cultura – aggiunge – c’è troppa discrezionalità, così come è emerso dai miei atti ispettivi in commissione Bilancio, analizzando proprio gli affidamenti diretti che, in questi anni, hanno messo in circolazione milioni di euro senza il benché minimo rispetto di una griglia di regole certe per tutti. Perché le regole, a dirla tutta, ci sono – dichiara il leader dell’opposizione – c’è infatti una delibera, la n.159 del 23 agosto 1993, che il commissario Piraino ha usato per regolamentare le attività culturali e dell’istruzione. Io mi batto da anni per un regolamento che consenta di gestire in maniera equa ed equilibrata somme e spazi, ma in assenza di un nuovo strumento perché non si è usato il vecchio? Come si è proceduto? È sempre stato premiato il merito o c’è stata discrezionalità?Diffido sin da subito l’amministrazione a procedere per affidamenti diretti perché è inconcepibile che il Comune proceda a ulteriori assegnazioni di denaro pubblico in maniera così discrezionale”.

Più volte il consigliere Cesare Mattaliano ha chiesto trasparenza in commissione Cultura e richiesto audizioni pubbliche dell’assessore.

“Ma l’amministrazione ha sempre fatto orecchie da mercante e – conclude Ferrandelli – ha continuato ad andare avanti come se nulla fosse, avvantaggiando alcuni piuttosto che creando opportunità per tutte le realtà cittadine”.