Il presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra (M5S), ha convocato per dopodomani, mercoledì 20 aprile alle ore 13,30, una seduta plenaria per esaminare la situazione legata alle scarcerazioni di alcuni boss mafiosi durante l’emergenza sanitaria.

“Accogliendo la proposta venuta anche dal PD, il Presidente Morra ha convocato per dopodomani la Commissione Antimafia, per esaminare la situazione legata alle scarcerazioni di alcuni boss mafiosi, che tanto sconcerto e
preoccupazioni hanno creato. In Commissione Antimafia e in Parlamento lavoreremo per sostenere una proposta chiara: quella di coinvolgere da subito, nella definizione dei provvedimenti dei magistrati di sorveglianza su detenuti al 41 bis, la Procura e la Direzione Nazionale Antimafia. Questo può essere già fatto con un prossimo decreto, come ha ipotizzato il Ministro della Giustizia. Vogliamo evitare che pericolosi detenuti per il 41 bis, con collegamenti con la criminalita’ organizzata, possano uscire, e vogliamo porre fine a volgari speculazioni come quelle di Salvini”. Lo scrivono in una nota Franco Mirabelli, capogruppo dem in commissione Antimafia e Walter Verini, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd.

Sulle recenti scarcerazioni di detenuti per reati di mafia interviene anche Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone.

“È grande la preoccupazione – spiega – che l’emergenza Coronavirus possa essere sfruttata dai boss per uscire dal carcere e vedere commutata la loro condanna in detenzione domiciliare. Ovviamente non e’ in discussione la liberta’ dei magistrati di sorveglianza di prendere le loro decisioni, sicuramente sempre dettate dal rispetto delle norme e
della civilta’ giuridica. Il timore e’ piuttosto che a rendersi complici dei criminali siano le inefficienze burocratiche e il mancato coordinamento tra i centri decisionali. Inefficienze che potrebbero avere conseguenze gravi non solo nei casi dei capi mafia al carcere duro ma anche per i detenuti mafiosi in alta sicurezza. Se ci sono falle nel sistema, vanno immediatamente trovati i rimedi”.

E ancora: “Considerato che il sistema carcerario ha le strutture idonee ad assicurare cure efficaci per tutti i detenuti – aggiunge la sorella del magistrato ucciso a Capaci – comunque non si può consentire che, sia pure involontariamente, venga vanificato il 41/bis, che e’ stata e resta la misura più efficace per evitare che i boss continuino a tenere dal carcere le leve del comando dei clan. Sul fronte della lotta alle mafie – conclude – non sono tollerabili pressapochismi e inefficienze”.

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