Si schianta contro un muro con una minimoto sulla quale viaggiava nonostante avesse solo 4 anni. Una moto munita anche di rotelle come le biciclette destinate all’infanzia, ma non per questo meno potente nello sprint tanto da causare l’incidente.

E’ morto ieri sera dopo 5 giorni di agonia in ospedale il piccolo Thomas Viviano, un bambino di appena 4 anni rimasto vittima dell’incidente avvenuto lunedì scorso a Boccadifalco.

L’incidente

L’incidente era avvenuto nel pomeriggio del 7 aprile in via Giovanni Bruno, a poca distanza dall’abitazione del bambino. Il piccolo si trovava su una minimoto, un mezzo che, secondo gli accertamenti della Polizia Municipale, era provvisto di rotelle, quando è finito violentemente contro un muretto.

A soccorrere il piccolo era stato il padre, che lo aveva trasportato all’ospedale Ingrassia. Qui le condizioni del bambino erano subito apparse molto gravi. Vista la gravità della situazione il bambino era stato intubato e subito trasferito all’Ospedale pediatrico Di Cristina.

Il delicato intervento all’ospedale dei bambini

Al Di Cristina Thomas era stato sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico a causa delle gravissime lesioni interne e per ridurre la pressione delle fratture facciali riportate. Ieri pomeriggio, le condizioni del bambino si sono ulteriormente aggravate e in serata è sopraggiunto il decesso.

Accertamento di morte cerebrale

I medici dell’Ospedale Di Cristina hanno avviato la procedura per l’accertamento della morte cerebrale, un iter di osservazione che si è concluso proprio in serata con la conferma del decesso.

La dinamica dell’incidente ancora da chiarire

Sulla dinamica dell’incidente resta ancora molto da capire. Gli agenti dell’Infortunistica della Polizia Municipale di Palermo stanno proseguendo le indagini tecniche e le verifiche sulle testimonianze rese. Le modalità dell’incidente, infatti, sono apparse poco chiara fin da subito: secondo alcune ipotesi investigative, il piccolo Thomas potrebbe non essere stato da solo sulla minimoto al momento dell’impatto ma questa ipotesi non ha, al momento, alcun riscontro