“L’imparzialità del magistrato, e quindi non solo quella del giudice, non è soltanto un principio, che diviene dovere puntuale inerente la singola posizione istituzionale, ma è soprattutto un imprescindibile valore etico.

Valore immanente per la figura del magistrato nell’esercizio della giurisdizione che si estende alla proiezione esterna, all’immagine di imparzialità, la cosiddetta neutralità dell’apparenza, che è garanzia di imparzialità per chi è giudicato e che si intreccia con l’esercizio di diritti e libertà fondamentali”. Lo  ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nel suo intervento ieri, a Palermo, al 36esimo congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”.

“Niente pregiudizi culturali”

“Questo – ha poi aggiunto il governatore– richiede ad ogni magistrato di impegnarsi a superare i pregiudizi culturali che lo possono condizionare e ad assicurare e garantire la sua immagine di imparzialità. L’essere imparziale va così declinato in relazione al concreto processo, mentre l’apparire imparziale costituisce, piuttosto, un valore immanente alla posizione istituzionale del magistrato, indispensabile per legittimare, presso la pubblica opinione, l’esercizio della giurisdizione come funzione sovrana: l’essere magistrato implica, sotto tale profilo ed in termini sostanziali, una immagine pubblica di imparzialità”.

Standing ovation per Mattarella

Arrivato anche il capo dello Stato Sergio Mattarella, al 36esimo congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati.  Il presidente della Repubblica è stato salutato con un lungo applauso da tutti i presenti che si sono alzati in piedi. Una standing ovation e un applauso durato diversi minuti.

No all’abolizione dell’abuso d’ufficio

“Si coglie in più occasioni una spinta alla ridefinizione in senso restrittivo dei confini entro cui la giurisdizione può esprimersi e può far uso degli strumenti propri del suo agire. L’idea sottesa a più critiche è che progressivamente essa abbia accresciuto il proprio ruolo, finendo con l’essere, invece che fattore di stabilizzazione e di ordinata risoluzione dei conflitti, causa o concausa di quella instabilità e precarietà di necessari equilibri che segnano la società nel tempo presente”,  ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia nel suo intervento.

Lagalla saluti tutti ma dimentica Schifani

“È oggi doveroso confermare fiducia nella magistratura e compiere ogni comune e solidale sforzo affinché essa possa continuare ad assicurare, auspicabilmente in tempi ragionevoli, equità di giudizio, garantendo a tutti i cittadini parità di trattamento e rispetto della persona, in un contesto di auspicabile valorizzazione della interpretazione umanistica e simpatetica del diritto”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, nel suo intervento al congresso dell’Anm, in corso a Palermo, rivolgendo i suoi saluti al capo dello Stato, al presidente del Senato, al vice presidente della Camera, al vice ministro della Giustizia. Nessun riferimento invece alla presenza del presidente della Regione siciliana Renato Schifan seduto in prima fila, pare, secondo la versione del comune, per mancanza di tempo

“Mi piace quindi ringraziare, in questa sede, gli uffici giudiziari del distretto di Palermo per le molte azioni che, anche insieme all’amministrazione comunale, si stanno ponendo in essere per concorrere al contrasto della violenza di genere ed al superamento delle fragilità sociali – ha aggiunto – così venendo incontro alle esigenze di quanti, in difficoltà, attendono dalla giurisdizione e dalla pubblica amministrazione risposte in grado di rafforzare e legittimare il percorso di legalità di questa città e dell’intero territorio metropolitano”.

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