Continua l’agenda di incontri del candidato alla presidenza della Regione Renato Schifani. Dopo aver incontrato una rappresentanza di Confartigianato, l’esponente del centrodestra ha avuto un confronto con Confagricoltura Sicilia. Il presidente della confederazione, Rosario Ragione, ha presentato e consegnato, nel pomeriggio un manifesto che racchiude al suo interno tutti i programmatici relativi alla filiera agroalimentare.

Un settore che, come altri ambiti dell’economia, ha pagato lo scotto della crisi negli ultimi anni. La Sicilia ha perso il 35% delle aziende agricole nell’ultimo decenni, scese a 142.000 unità secondo quanto afferma l’ultimo censimento generale effettuato dall’Istat fra gennaio e giugno 2021. Nell’Isola, quasi 137mila aziende sono imprese a conduzione individuale o familiare.

Schifani: “Asse importante per l’economia siciliana”

Un incontro sul quale Renato Schifani sottolinea l’importanza della filiera agroalimentare in Sicilia. “Sappiamo quanto il comparto agricolo sia tra gli assi portanti della nostra economia, dal ruolo fondamentale di approvvigionamento della filiera agroalimentare a quello di presidio e salvaguardia dell’ambiente e delle aree agricole. E’ un settore che come altri sta soffrendo per tante ragioni, a partire dal clima caldissimo; dalla siccità; dal rischio desertificazione; ma anche da una serie di problemi strutturali che ci trasciniamo da anni.

“Intanto – ha proseguito Schifani – non è accettabile che i Consorzi di bonifica siano commissariati da anni, significa che che non sono stati superati i problemi. E’ inaccettabile la lentezza decisionale della macchina burocratica regionale. Dobbiamo superare l’immobilismo e se non si supera il commissariamento dei Consorzi non risolviamo le questioni che stanno più a cuore agli agricoltori”.

Confagricoltura: “Riordinare consorzi di bonifica”

Tra i punti discussi, oltre a viabilità, insularità e controllo delle merci in entrata, anche il riordino dei Consorzi di bonifica affinché, spiega Confagricoltura, “possano tornare ad essere uno strumento capace di aiutare l’agricoltura a competere sui mercati internazionali e soprattutto possano coinvolgere direttamente nella gestione gli agricoltori. Chiediamo al nuovo governo regionale che si dia corso ad una incisiva attività politica. Ciò per riportare il settore agricolo al ruolo che gli compete”, ha concluso Ragone.