Ha portato il suo pianoforte in piazza come già aveva fatto altre volte. suona di giorni, suona di sera e fa sentire la propria presenza in musica a chi lavora dentro il Palazzo del governo della Regione. Ma al tempo stesso fa lo sciopero della fame. Non mangia mentre aspetta una soluzione.
Il maestro Ignazio Garsia presidente della fondazione Brass Group che ha praticamente portato il jazz a Palermo e che cura questa musica di nicchia da quarant’anni, protesta così, in modo non violento ma forte.
Il Brass group, per l’ennesima volta, rischia di chiudere perché l’Ars ha bocciato i finanziamenti che erano previsti per l’associazione. si parla di 180 mila euro per la sopravvivenza di una istituzione culturale. finanziamenti bocciati perché inseriti in quella che era indicata come la rediviva tabella H, ma che potrebbero tornare a vedere la luce nella legge stralcio che andrà in discussione, se non ci saranno intoppi, dal 14 marzo.
Con Garcia si sono schierati, a turno, praticamente tutti, ma i finanziamenti non arrivano lo stesso e la chiusura e dietro l’angolo. da ultimo i sindaci dell’Anci. “Esprimiamo condivisione per la protesta portata avanti, in queste ore, dal presidente della Fondazione Brass Group, Ignazio Garsia – scrivono in una nota ufficiale – che con il suo pianoforte si trova davanti Palazzo d’Orleans e che si è visto azzerare in Finanziaria regionale i contributi per l’anno 2016” ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
“E’ inaccettabile che una delle maggiori realtà musicali nazionali, l’unico ente italiano di produzione di musica jazz e tra i più rari al mondo si veda costretto ad annullare i suoi concerti e a mandare a casa oltre cinquanta dipendenti fra personale d’orchestra e amministrativo a causa della mancanza di fondi. Chiediamo ai vertici della Regione – continua Orlando – un intervento urgente affinché si ponga rimedio a questa incresciosa situazione che rischia di far scomparire un prestigioso strumento primario di produzione e diffusione dell’arte e della cultura musicale del nostro tempo”.
(foto facebook)
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