Anche a Palermo lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra economica del Governo Draghi. Questa mattina a piazza Giuseppe Verdi, davanti al Teatro Massimo, una folta rappresentanza di lavoratori e sindacalisti si è radunata per partecipare alle manifestazioni legate allo sciopero generale. I manifestanti hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro la Legge di Bilancio che sta per prendere forma il Parlamento.

Manifestazioni a Palermo, Roma, Cagliari, Bari e Milano

A Palermo la manifestazione  “Contro tutte le disuguaglianze” si tiene in contemporanea a quella principale indetta dai sindacati a piazza del Popolo a Roma ma anche a Cagliari, Bari e Milano. Nel Capoluogo siciliano attesi centinaia di lavoratori di aziende, cantieri, commercio ed enti pubblici.

“Governo riveda i programmi”

A Palermo delegazioni di lavoratori e pensionati anche da tutta la provincia di Palermo ma anche tantissime grandi e piccole aziende del comparto metalmeccanico. I lavoratori edili della D’Agostino dell’anello ferroviario e dell’Italcementi. I lavoratori agricoli dell’Abbazia Sant’Anastasia, dei consorzi di bonifica e delle gelaterie Cappadonia. L’Università e la ricerca, gli stenografisti del Tribunale. Ancora, tante strutture alberghiere e poi il commercio. Infine, Anpal servizi, i Rider e aziende della telefonia. “Un giorno importante per il Sud e per l’Italia – dice a BlogSicilia Agostino Falanga di Uiltrasport Sicilia – il governo deve rivedere i programmi e nessuno deve restare indietro. Dobbiamo assicurare ai giovani un futuro. Dispiace che un’organizzazione sindacale si è defilata. Uno sciopero importante che può dare un segnale forte al governo”.

“In Italia torni la Giustizia sociale”

“Uno sciopero fatto da persone che credono nella nostra battaglia”, dice Tiziana Bucchi segretaria confederale della Uil. “Dobbiamo cercare di riportare giustizia in Italia, dopo la pandemia che ha fatto emergere disuguaglianze e disoccupazione. Le persone non sono numeri ma artefici di quanto bene ha fatto l’Italia. Dobbiamo affermare i principi di giustizia sociale a partire dalla Legge di bilancio che deve guardare di più al lavoro. Serve anche una riforma del Fisco che aggredisca l’elusione e l’evasione fiscale. Poi servirà rivedere le aliquote Irpef. Per le pensioni speriamo di lenire le ferite della Legge Fornero. Serve una pensione di garanzia per i giovani che hanno lavori discontinui e serve aiutare le donne che devono avere pensioni adeguate”. “Serviva una manovra espansiva deve partire da chi ha perso il lavoro, dai precari, da chi è dentro una crisi aziendale. La finanziaria doveva sostenere i più deboli”, dice Emilio Miceli segretario confederale Cgil.