E’ il giorno dello sciopero generale. Anche a Palermo, i lavoratori di Cgil e Uil hanno manifestato il proprio dissenso rispetto al tema delle morti sul lavoro. Vertenza acuita dai fatti avvenuti in questi giorni a Suviana, in provincia di Bologna, dove l’esplosione avvenuta in una centrale idro-elettrica ha provocato la morte di almeno quattro operai.

La protesta dei forestali siciliani

In piazza sono rappresentate diverse categorie: dai lavoratori dei call center ai dipendenti del settore edile. Nella folla di piazza Indipendenza ci sono anche i forestali siciliani. Sono 16.000 i componenti complessivi del gruppo di prevenzione incendi. Di questi, soltanto 1500 hanno un contratto a tempo indeterminato, mentre gli altri lavorano su periodi che vanno dai tre ai sei mesi. Un settore sul quale era attesa una riforma organica, ad oggi non arrivata.

“Temiamo che il 2024 possa essere come l’anno scorso”

A parlarne è Tonino Russo, segretario regionale della Flai Cgil Sicilia. “Da anni aspettiamo una riforma mai arrivata. Anche questo Governo l’ha annunciata senza concretizzarla. L’anno scorso è stato un anno devastante sotto il fronte degli incendi. Sono morti due lavoratori. Uno di questi aveva 67 anni. Ci sono sessantenni che sono costretti a fare prevenzione nei boschi o a spegnere incendi. Siamo molto preoccupati che nel 2024 possa ripetersi lo stesso dramma dell’anno scorso. Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente“.

L’emergenza siccità

Uno dei temi che preoccupa di più gli operatori della prevenzione boschiva è quello della siccità. Gli invasi sono vuoti e la pressione delle tubature è stata diminuita per far fronte alla carenza d’acqua. Fatto che ha mandato in sofferenza agricoltori ed allevatori. “La Sicilia soffre la siccità – sottolinea Russo -.  Il raccolto dei produttori agricoli sta andando a male. Gli allevatori faticano a trovare foraggio per il proprio bestiame. Nel mentre – attacca l’esponente della Flai Cgil – c’è una riforma bloccata in Commissione Bilancio, ovvero quella sui consorzi di bonifica. Non si capisce il motivo, anzi credo che il motivo siano le solite beghe politiche“.

Il tema delle stabilizzazioni

Con riguardo ai forestali, i lavoratori regionali attendevano notizie sulle contrattualizzazioni a tempo indeterminato, ad oggi non arrivate. “Noi non abbiamo avuto notizie sulle stabilizzazioni. A darcele deve essere il Governo Regionale. L’appello è quello di fare una riforma – sottolinea Russo -. Siamo preoccupati e contrariati dal fatto che nella legge finanziaria hanno fatto provvedimenti spot che riguardano i settantottisti, portati a 100 giorni, o il ripescaggio di lavoratori che non lavorano da anni. Questo non risolve il problema. Serve una riforma strutturale”.

 

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