Monta la preoccupazione dei sindacati per la vertenza Almaviva che tiene in apprensione 570 precari del call center ex Alitalia di Palermo. Da oggi prende il via lo sciopero ad oltranza dei lavoratori (dall’11 al 15 ottobre), per l’intero turno lavorativo. Sit-in da stamani in via Trinacria, davanti l’assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia, per manifestare tutto il loro dissenso e  il disagio sociale che i lavoratori e le loro famiglie stanno attraversando.

Braccio di ferro, oggi vertice al Ministero

La vertenza Ita/Alitalia sul cambio d’appalto delle attività di call center, aggiudicate a Covisian, che vede coinvolti 621 lavoratori di Almaviva, è ormai alle strette finali. Tra pochi giorni (il 15 ottobre) Covisian inizierà a rispondere al servizio clienti Ita. E oggi tutte le attenzioni sono puntate sul nuovo importante incontro che si terrà alle 14,30 al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in cui si potrebbero delineare le sorti dei 570 lavoratori di Almaviva Palermo del servizio Alitalia.

Cinque giorni di protesta

Le segreterie territoriali e le rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl,  Uilcom Uil e Ugl Tlc di Almaviva Palermo hanno proclamato lo sciopero ad oltranza, fino al 15 ottobre. Cinque giorni di protesta per chiedere “soluzioni che garantiscano la piena occupazione di tutte le risorse coinvolte, le loro retribuzioni e i diritti acquisiti in 20 anni. La professionalità va riconosciuta e non svenduta”.

Al centro delle richieste l’applicazione della clausola sociale che, oltre a garantire diritti e retribuzioni ai lavoratori, garantisce alle aziende di poter contare su tutta la professionalità acquisita dai lavoratori in tanti anni di servizio,  in un settore  ad alto valore aggiunto qual è  quello del trasporto aereo.

Alta tensione

“Sembrerebbe che alcuni operatori telefonici di Almaviva Palermo del servizio Alitalia siano stati contattati per essere assunti con trattativa privata e con condizioni contrattuali differenti rispetto a quelle attuali. Se tutto ciò dovesse essere confermato – avevano denunciato i segretari territoriali dei sindacati e le Rsu di Almaviva – ci troveremmo davanti non solo a un tentativo di eludere una legge dello Stato, ma anche al tentativo di depotenziare la trattativa sindacale col Ministero”.

Insomma la tensione è altissima e il rischio licenziamenti sempre più concreto.

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