A giugno il tavolo tecnico al ministero delle Imprese, è l’impegno strappato dai sindacati dopo lo sciopero di 8 ore che ha riguardato anche la Sirti di Carini, nel palermitano.

Lo sciopero

Sciopero di 8 ore ieri del settore impiantistica e installazioni Tlc alla Sirti di Carini, nell’ambito della protesta nazionale del settore. “Lo sciopero su Carini ha raggiunto risultati straordinari, superando il picco del 90 per cento di adesioni tra i 149 lavoratori del sito”. Lo hanno detto il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti  e l’Rsu Fiom di Sirti Giuseppe Serio.

L’assemblea sindacale

Un’assemblea sindacale di preparazione alla giornata di protesta si è svolta lunedì alla Sirti Spa di Carini con la coordinatrice nazionale Rosita Galdiero. Quello di ieri è stato il primo sciopero unitario di Fim, Fiom e Uilm del settore impiantistica e installazione Tlc. A Roma si è svolto un presidio dei lavoratori sotto il Mimit, il ministero delle imprese e del made in Italy. “Le lavoratrici e i lavoratori del settore hanno dato un contributo fondamentale – aggiungono Foti e Serio -. Sono stati sottoposti a un grande sforzo, durante la pandemia, per assicurare la continuità dei servizi. Diciamo no alle gare al massimo ribasso, alla riduzione dei diritti e del salario, al rischio di infiltrazioni criminali. E sì a maggiore sicurezza del lavoro e dei dati, a clausole di salvaguardia sociale, a un libro bianco del settore”.

Al ministero

“Al ministero c’erano le delegazioni delle lavoratrici e dei lavoratori provenienti da tutta Italia, della Sirti, Italtel, Site, Sittel, Siat, Com.Net, Circet, Alpitel, Cotes – precisano i sindacalisti -. E’ stata chiesta l’istituzione di un tavolo permanente per introdurre nel settore clausole sociali nei cambi di appalto. Anche per smantellare il meccanismo delle gare al massimo ribasso e favorire attraverso strumenti specifici il ricambio generazionale all’interno del settore”.

L’incontro ottenuto grazie allo sciopero e al presidio. Chiesto al ministero di impegnarsi nel monitoraggio della filiera delle telecomunicazioni. “Devono esserci controlli e non liberalizzazioni selvagge che alimentano la giungla degli appalti e dei subappalti e che creano solo precarietà. Non garantiscono la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e danno la possibilità alla criminalità organizzata di annidarsi e di sottrarre attività lavorativa a quelle aziende che invece operano nella trasparenza e nella legalità, applicando i contratti collettivi nazionali e aziendali”.

A giugno il tavolo di settore

A seguito dell’incontro tra le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e la delegazione di lavoratori con la sottosegretaria Bergamotto è stato  calendarizzato per il prossimo 22 giugno, al  Mimit,  il primo tavolo di settore. Al centro le rivendicazioni presenti nella vertenza aperta da Fim, Fiom, Uilm.

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