Un uomo normale che esce da casa dicendo che sta per recarsi nel suo negozio di frutta e verdura ma che sparisce nel nulla.
E’ accaduto l’anno scorso a Palermo, dove sono arrivate anche le telecamere del programma di Rai3 “Chi l’ha visto?”.
Il fruttivendolo di Passo di Rigano, era ‘riapparso’ 18 giorni dopo a Trapani. Era stata una telespettatrice del programma a riconoscerlo e ad avvertire i carabinieri. Dormiva in macchina, una Fiat 600. L’uomo – nel suo passato neanche un’ombra – non aveva chiarito, nemmeno con gli inquirenti, i motivi del suo allontanamento-scomparsa che aveva fatto tanto preoccupare familiari e amici che avevano temuto il peggio.
Adesso si ritorna a parlare di lui. Due giorni fa, una vasta operazione delle forze dell’ordine, ha portato in carcere 19 persone, sgominando il clan Inzerillo e Gambino. Secondo quanto scrive Repubblica Palermo, l’uomo, 54 anni, emerge dalle intercettazioni della squadra mobile sulla famiglia mafiosa Inzerillo – aveva ricevuto richieste di pizzo.
In pratica, sarebbe sarebbe divenuto oggetto delle attenzioni del boss Alessandro Mannino, nipote di Totuccio, re del traffico internazionale della droga ucciso nel 1981 su ordine di Totò Riina. Il commerciante non aveva mai denunciato le estorsioni ma quando sparì Mannino aveva capito il motivo.
“Di nuovo malato è”, diceva in una intercettazione Mannino, certo che il commerciante non avrebbe mai fatto il suo nome.
Alessandro Mannino è uno dei vecchi boss del clan di Passo di Rigano. Suo zio Totuccio Inzerillo lo aveva fatto studiare affinché potesse occuparsi dei rapporti con le banche nell’epoca in cui a Palermo arrivavano dagli Usa i dollari che dovevano essere scambiati.
Nonostante vendette ed omicidi che hanno quasi sterminato la cosca di Passo di Rigano, Mannino avrebbe continuato a gestire i suoi affari indisturbato, occupandosi del sostentamento delle famiglie dei detenuti vicini ai clan.
Allo scopo servivano anche i centri scommesse StanleyBet e Betaland. Negli anni avrebbe incontrato i parenti Inzerillo per parlare di nuovi investimenti.
Nell’aprile del 2018 avrebbe anche partecipato ad una grande festa organizzata in occasione della scarcerazione di Giovanni Buscemi che aveva scontato 25 anni di carcere. Buscemi sarebbe l’uomo che gli Inzerillo mandarono a rappresentarli nella nuova cupola mafiosa.
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