E’ scontro fra animalisti e comune di Palermo sulla vicenda del canile municipale nei locali dell’ex mattatoio dopo una lettera aperta delle associazioni animaliste che ha mandato su tutte le furie l’assessore comunale al benessere animale Rosi Pennino. Una lettere che rischia di far saltare un dialogo che sembrava procedere bene e che aveva portato a numerosi provvedimenti fin qui adottati dall’amministrazione nell’ultimo anno.

Pennino è un fiume in piena

L’assessore è un fiume in piena parlando con BlogSicilia dopo aver letto proprio il termine “deportazione” nella lettera aperta delle associazioni animaliste “Io mi rifiuto di discutere con  persone che usano una terminologia di tale violenza ” dice senza mezzi termini.

“Bisognerebbe insegnare la storia a queste persone. La deportazione richiama gli orrori nazisti, i campi di sterminio, ed è proprio della pagina più buia della storia dell’umanità. Mi rifiuto di confrontarmi con chi usa un simile linguaggio che nulla ha a che vedere con questa situazione e che offende chi lo usa e chi lo ascolta o legge”.

Garantito il benessere animale

Pennino tira fiato e poi fa l’elenco dei dialoghi avviati e delle cose fatte “Da che io ricordi il benessere animale non è mai stato associato, come delega assessoriale, ai servizi sociali. Oggi lo è ed io procedo con le associazione animaliste esattamente come con quelle del terzo settore. In poco più di un  anno, insieme alle associazioni, abbiamo redatto un protocollo che permette di regolamentare la loro attività, abbiamo dato vita ad un albo al quale possono iscriversi in modo da svolgere le attività nell’interesse degli animali con un chiaro riconoscimento evitando che vengano additati come chi vuole entrare nelle strutture in m odo improprio”.

“Non si fa politica su questi temi – continua Pennino – ma si opera nell’interesse della città e, in questo caso, del benessere dei nostri amici a quattro zampe. Per questo abbiamo realizzato l’area di degenza del gattile che non esisteva, abbiamo anche acquistato l’apparecchiature per le radiografie per velocizzare i tempi di diagnosi e cura, abbiamo realizzato l’area di sgambatura e abbiamo redatto un sistema di regole condivise proprio con le associazioni. Al centro di tutto c’è sempre il benessere animale. Per questo non posso tollerare un simile linguaggio”

La situazione del canile nell’ex mattatoio

“Detto questo se io fossi stata assessore quando si decise di realizzare la strutture nell’ex mattatoio mi sarei opposta con tutte le mie forze. E’ una strutture non idonea, inadeguata e che non rispetta nessuna delle regole basilari per il benessere animale. Abbiamo, per questo, analizzato l’eventualità di intervenire ma la ristrutturazione e la realizzazione di tutto ciò che occorre costerebbe quasi quanto realizzare un nuovo canile. E’ ovvio, dunque, che non solo non è conveniente economicamente ma non lo è neanche per gli animali”

Il nuovo canile

“Per questo abbiamo individuato l’area per il nuovo canile e la prossima settimana faremo un sopralluogo tecnico che ci permetterà di comprendere la realizzabilità e i tempi per ridare dignità alla città e ai nostri amici animali con una struttura adeguata. Ricordo a tutti che attualmente quello che abbiamo non è un canile ma  un presidio sanitario. Dobbiamo dotare la città di un canile nuovo, moderno, efficiente e che garantisca il benessere animale”.

L’apertura al dialogo

Nonostante la collera, alla fine, l’assessore torna a rilanciare l’apertura alle associazioni “Per la prossima settimana ho convocato un tavolo tecnico per discutere, anche con gli animalisti, di una soluzione ponte. Mentre il canile si progetta e si realizza gli animali devono avere una collocazione adeguata alle loro esigenze. Per me quella dell’ex mattatoio non è una soluzione ma siamo pronti a cercare percorsi condivisi purchè rispettino gli animali e le leggi. Ma non voglio mai più sentir parlare di deportazione. Chi lo fa ignora la storia degli orrori o è in malafede”

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