“Proseguire con l’attuale modello organizzativo sulla manutenzione stradale“. Lo metto nero su bianco il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, in una missiva indirizzata agli uffici di Rap, azienda partecipata del Comune. La società, guidata da Girolamo Caruso, si è occupata nell’ultimo periodo del servizio di monitoraggio stradale, con relativi interventi straordinari. Lavori eseguiti in virtù di un’ordinanza sindacale emanta dall’ex primo cittadino Leoluca Orlando. Atto che ha smesso di manifestare la sua efficacia il 2 settembre scorso. Da allora, in assenza di una proroga, il servizio è praticamente scoperto.

Lagalla risponde a Rap

Un servizio finito al centro delle polemiche dopo che, nelle scorse settimane, il presidente di Ance Massimiliano Miconi aveva chiesto con forza un affidamento degli interventi ai privati. Ad intervenire sull’argomento è il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino ha scritto una missiva nella quale ha imposto a Rap di proseguire il servizio, in attesa di una decisione definitiva sul futuro affidamento dei lavori.

“Ad oggi, il mancato raggiungimento del predetto obiettivo programmatico e la necessità di approfondire, anche nel contesto del novato quadro operativo, le modalità di gestione degli interventi di pronto intervento stradale, impongono la prosecuzione dell’attuale modello organizzativo mediante attribuzione a codesta società, fino a diversa disposizione, delle medesime autorità fin qui assicurate”.

Uno stop che, qualora fosse unilaterale, imporrebbe precise responsabilità in capo all’azienda. “In relazione al pregiudizio della pubblica incolumità che potrebbe derivare da qualsivoglia soluzione di continuità, ritengo non marginale rappresentare che, anche in forza della presente disposizione, l’interruzione unilaterale del servizio da parte di Rap potrebbe cagionare, in capo a quest’ultima, precise responsabilità sia dal punto di vista amministrativo che giudiziario“.

Giaconia: “Non hanno avuto coraggio di fare proroga”

Critico il consigliere di Progetto Palermo Massimo Giaconia. L’esponente dell’opposizione aveva proposto la sua ricetta per risolvere il problema. Suggerimento, di fatto, non ascoltato. “L’unico strumento funzionale per la proroga é l’ordinanza sindacale, come avevo proposto al sindaco. Non hanno avuto il coraggio di farla. Si sono inventati un’alternativa che sostanzialmente mette a riparo da responsabilità il comune, scaricandola all’azienda e inoltre questo genererà disallineamenti tra l’azienda e il comune che poi, molto probabilmente,  si tramuteranno in debiti fuori bilancio”.

 

 

 

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