“Apprezziamo l’iniziativa del Comune di Palermo e dell’Asp, finalizzata allo screening di massa del personale scolastico, iniziativa che la stessa Flc Cgil Palermo aveva sollecitato per garantire la sicurezza del mondo della scuola. I dati, purtroppo, dimostrano quello che temevamo, ovvero la circolazione silenziosa del virus all’interno delle scuole, soprattutto a opera di ignari asintomatici”, dichiara il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino, commentando il dato da cui risulta che il 10 per cento dei soggetti sottoposti a tampone allo screening di questi primi giorni alla Fiera del Mediterraneo è risultato sintomatico, ovvero 1 caso su 10, con una proiezione di circa 60 mila asintomatici”.

La Flc Cgil Palermo, nel ribadire e auspicare il potenziamento delle attività di screening per intercettare i casi positivi, invita a potenziare gli altri due anelli deboli delle catena: il trasporto pubblico e l’intervento delle Usca e dell’ Asp direttamente nelle scuole. A preoccupare, sono i tanti casi di ritardi denunciati dalle scuole e dalle famiglie relative alla difficoltosa comunicazione con l’Asp.

“Il nostro consiglio è di organizzare dei presidi di Usca e Asp per scuola, o per gruppi di scuole, per la gestione delle quarantene e dei casi di positività riscontrati tra allievi, familiari degli alunni e personale scolastico in generale – aggiunge il segretario Flc Cgil Palermo Cirino – Il commissario Renato Costa, impegnato tra l’altro in prima persona nello screening alla Fiera, sta percorrendo la strada giusta: assicurare più tamponi possibili per scovare e isolare gli asintomatici. Il problema adesso rimangono i tracciamenti, che non funzionano, e la gestione dei soggetti in quarantena o in isolamento domiciliare, passaggi che sono saltati a causa del sovraccarico del lavoro per Usca e Asp. Ma proprio questi aspetti vanno potenziati, per dare tranquillità a chi rimane in un casa in attesa di risposte, e per far adottare alle scuole comportamenti corretti per prevenire contagi. Dobbiamo garantire ai docenti, al personale e alle loro famiglie che se qualcuno è positivo e si trova in isolamento non venga abbandonato ma guidato”.

“Queste falle dimostrano purtroppo – spiega Cirino – che i protocolli teorici di sicurezza nella pratica reale non funzionano interamente e che dei pezzi restano scoperti – aggiunge Cirino – Resta il rammarico di ciò che si poteva fare e non si è fatto, dei tanti soldi spesi, per esempio, per i banchi monoposto con o senza rotelle che privi di alunni, potevano essere usati per garantire presidi medici in ogni istituto o per gruppi di istituti. Ma questo, senza dubbio, non è il tempo della polemica ma della coesione per far fronte comune contro questo terribile nemico”.