Mancano le classi, manca il personale, mancano i docenti. Molti istituti siciliani soffrono di crisi strutturale già da prima della pandemia da Covid 2019. Sulla scuola e sulla sua riapertura si gioca la credibilità dell’intero Paese. Inutile girarci attorno: abbiamo perso tempo prezioso, abbiamo sprecato denari in modo stupido e superficiale.

Un esempio su tutti è quello degli oramai leggendari banchi a rotelle. Quando li hanno consegnati l’altro ieri a Cadoneghe in provincia di Padova, il sindaco Marco Schiesaro non sapeva se ridere o piangere. Sembrano banchi per i puffi. Sono in plastica e sembrano veramente fragili. Non si sa chi li abbia costruiti. Un paese dove la consegna dei banchi per le scuole diventa quasi un segreto di Stato è un paese destinato, senza più speranze, all’oblio. Ma si sa, questi sono i commenti dei negazionisti e dei leghisti.

Nel mondo della Ministra Azzolina va tutto bene. E se qualcosa è andato storto, è colpa dei giornalisti: “ci sono incertezze dovute più all’informazione distorta che viene data che non alle regole che noi abbiamo dato e che sono precise. Sono sicura che le famiglie e il personale scolastico sanno esattamente cosa devono fare”. Parole e musica della Ministra Azzolina. Eppure, anche gli alleati della Ministra iniziano a capire che la ripartenza della scuola italiana rischia di fare flop.

La data del 14 settembre si avvicina e nella maggioranza si stanno accorgendo che il rientro in classe sarà molto difficile a causa di molti fronti aperti: i banchi che mancano, il caos sugli insegnati che mancano, le regole da osservare. Anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti se n’è accorto: “sulla riapertura delle scuole si è costruito un calendario non felice, perché riaprire il 14 e avere le elezioni il 20 probabilmente è stato un limite”.

Qualcuno poi, dovrebbe far conoscere alla Ministra Azzolina il vero sentimento per la Scuola in Sicilia. Lo spiega uno studio di Ipsos e Save the children, non certo anime destrorse. Ecco i risultati: incertezza e preoccupazione sono i sentimenti con cui anche in Sicilia genitori e bambini affrontano la riapertura della scuola dopo il lungo lockdown che li ha tenuti lontani dalle aule a causa della pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda la ripresa della didattica, al momento dell’indagine, oltre 7 genitori siciliani su 10 (71%) non avevano ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalle scuole dei propri figli sulle modalità organizzative e sulle norme comportamentali per il prossimo anno scolastico. Solo poco più di 1 genitore su 5 (22%) sapeva già se la classe del proprio figlio sarebbe stata divisa in gruppi.

In generale, guardando al nuovo anno, in Sicilia quasi 7 genitori su 10 (67%) dichiarano di avere preoccupazioni relative al rientro a scuola; la principale è data dai rischi legati al mancato distanziamento fisico (50%), seguita dall’incertezza circa le modalità di ripresa (49%) e quindi dalle possibili variazioni di orario di entrata/uscita da scuola che potrebbero non essere compatibili con gli impegni lavorativi dei genitori (31%). A queste legittime preoccupazioni, come intende rispondere la Ministra più brava del reame?

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